La privatizzazione del rapporto con il defunto

La privatizzazione del rapporto con il defunto

Se riflettiamo su questo tema, ci si accorge come stia modificandosi rapidamente l’interpretazione classica dei fenomeni connessi con la morte: cioè il rapporto vivente-cadavere, quello basato sulla paura dei processi putrefattivi e la conseguente repulsione dei morti, che è all’origine dell’allontanamento dei cimiteri dalle città.
Soprattutto nei Paesi maggiormente industrializzati aumenta la distanza tra l’uomo europeo dei giorni nostri ed il morente e successivamente con il cadavere.
Vi è sempre più la tendenza a trasferire ogni rapporto o contatto fisico con la morte a dei professionisti.

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Il brutto anatroccolo

Il brutto anatroccolo

Se da un lato saluto con favore la fine della legislatura senza che la riforma dei servizi funerari abbia visto la luce, dall’altro ne sono amareggiato perché il settore funerario italiano dovrà continuare a fare i conti con una legislazione vecchia di un secolo e con una traduzione regionale a macchia di leopardo, sospinta soprattutto da interessi di singoli gruppi di pressione.
Originariamente il cosiddetto disegno di legge Sirchia, nella versione uscita dal Consiglio dei Ministri, era un anatroccolo con sembianze migliori di quanto si pensasse.

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Dite la vostra, che io dico la mia

Dite la vostra, che io dico la mia

I Servizi Funerari ha una fisionomia che è sostanzialmente invariata da circa 17 anni, cioè da quando nacque la rivista ANTIGONE, da cui ha ereditato, con vari passaggi, il gruppo redazionale.
È sempre stata una sorta di quaderno tecnico-giuridico trimestrale del settore funerario; con una specifica sezione dedicata alle risposte ai quesiti, una rubrica dedicata alle news, sia italiane che estere, una serie di approfondimenti tematici con articoli scritti da collaboratori, nella più totale libertà di opinione e uniti dalla voglia di approfondire i singoli aspetti toccati.

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Campane a morto

Campane a morto

Dopo la decisione del Comune di Ravenna di riprendersi in casa il settore funebre e cimiteriale, le titubanze di Faenza, anche il Comune di Bologna lancia evidenti segnali di dismissione di queste attività da HERA S.p.a..
Entro quattro mesi HERA lascerà il settore delle onoranze funebri a Bologna, che dai 2.000 funerali annui di circa 10 anni or sono è ormai vicino ai 1.000 funerali all’anno.
Anche i cimiteri e la cremazione sono dichiarate attività non strategiche e quindi in procinto di trovare altra soluzione gestionale.

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Commedia in quattro atti

Commedia in quattro atti

Atto primo: Al Senato, la riforma dei servizi funerari, sponsorizzata dall’imprenditoria funebre privata, da forti interessi immobiliari e dai cremazionisti, procede ad ampi passi verso la definitiva approvazione.
C’è chi cerca di far capire che contiene diversi errori, che si rischia forte con lo smantellamento del sistema cimiteriale italiano.
Che è una cretinata lo scimmiottare soluzioni americaneggianti come le funeral homes, la tanatoprassi, la dispersione e l’affidamento delle ceneri, vendute da politici dell’uno e dell’altro polo come grandi conquiste!

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E così sia

E così sia

Con una improvvisa accelerazione, nel mese di febbraio sono maturate le condizioni per far approvare alla Camera la riforma dei servizi funerari.
Quali gli elementi positivi?
Innanzi a tutto metterei che il testo passato alla Camera risponde alle richieste che pervengono dai cittadini e dalla maggioranza degli operatori del settore.
Tanto che, nell’infuocato clima politico italiano, il fatto che il DDL sia passato con l’astensione di tutta l’opposizione, la dice lunga su che attese e che lavoro informativo era stato fatto in precedenza!

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La gara tra Emilia-Romagna e Lombardia

La gara tra Emilia-Romagna e Lombardia

A colpi di leggi, regolamenti, determine e direttive regionali le due Regioni si stanno contendendo il primato su chi riuscirà per prima a modellare sul proprio territorio la nuova normativa in materia funebre e cimiteriale.
È pur vero che è stata la Lombardia ad iniziare la corsa, ma l’Emilia Romagna ha recuperato abbastanza agevolmente, sfruttando i tempi per il passaggio consiliare del regolamento attuativo lombardo.
Un regolamento regionale che si pone nei confronti di quello nazionale di polizia mortuaria come sostitutivo per una gran parte delle materie e integrativo per altre.

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Effetti dell'ulteriore cambiamento del Titolo V della Costituzione

Effetti dell’ulteriore cambiamento del Titolo V della Costituzione

La Camera dei Deputati, in questi giorni, discute degli ulteriori cambiamenti previsti per il Titolo V della Costituzione e, in particolare della nuova formulazione dell’articolo 117 (in C4862 ed abbinati).
Dalle anticipazioni emerge che cambierà l’impostazione oggi vigente: la sanità da legislazione concorrente, per la sola parte di “norme generali sulla tutela della salute” sarà esplicitamente materia di legislazione esclusiva dello Stato.
Le Regioni legifereranno in via esclusiva sulla “assistenza e organizzazione sanitaria” nonché su tutto ciò che non sia riservato alla legislazione statale.

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L'azienda municipalizzata: un'araba fenice

L’azienda municipalizzata: un’araba fenice

Per anni si è assistito in Italia al dibattito sulla riforma dei servizi pubblici locali.
La Legge Giolitti (1903) aveva retto per quasi l’intero secolo XX, con i Comuni che fruivano essenzialmente di tre strumenti gestionali:
l’economia diretta, l’azienda municipalizzata (nella forma municipale o consortile), la concessione a terzi.
Quando venne approvata la Legge 142/90, si introdusse la gestione a mezzo di società di capitali partecipata.
Spinta da esigenze di liberalizzazione per taluni, di privatizzazione per altri, ma in realtà per far cassa e per rendere più snella la gestione, la SPA pubblica cominciò a soppiantare la vecchia azienda municipalizzata.

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Chi può acquisire funerali?

Chi può acquisire funerali?

Una delle maggiori innovazioni date dalla L.R. Lombardia 22/03 è stata l’introduzione della nozione di esercizio di attività funebre, contenuta nell’articolo 8.
Essa quasi coincide con quella contenuta nell’AC 4144.
In fase di definizione del regolamento attuativo della L.R. Lombardia 22/03 su questa problematica si è discusso ampiamente, giungendo alla conclusione che la fissazione dei requisiti per poter operare siano uno degli assi portanti dell’intera manovra regolamentare.
Profonde sono state le divergenze di opinioni in materia, confrontandosi due diverse filosofie:
– la prima – propugnata da FENIOF – che intende fissare i requisiti per l’acquisizione dei funerali almeno pari a quelli occorrenti per la effettuazione del trasporto funebre: quindi la necessità che sia un’impresa strutturata e solo questa a poter acquisire funerali;
– la seconda – sostenuta da FEDERCOFIT – che, fermo restando che i requisiti per svolgere il trasporto funebre fossero mantenuti ad un livello adeguato, consente la possibilità di acquisire funerali anche a società o ditte individuali destrutturate, potendo queste vendere servizi prodotti da altri.

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2004: anno decisivo

2004: anno decisivo

Il 2004 potrebbe essere un anno decisivo per il settore funerario italiano:
1) il PDL AC 4144 di riforma del settore funerario comincia il proprio iter approvativo in commissione XII alla Camera;
2) due importanti regioni, come la Lombardia ed il Piemonte, hanno già espresso il proprio punto di vista su come intendono il rapporto tra stato, regioni e comuni, legiferando in materia funeraria. Altre regioni si apprestano a farlo, anche se stanno alla finestra per vedere come reagirà lo stato all’invasione operata dalle due regioni citate in talune materie di sua competenza esclusiva;
3) lo stato, pur con la giacchetta del regolatore della concorrenza, interviene a tre riprese per riformare la riforma dei servizi pubblici locali, vecchia di due anni.

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La riforma della riforma dei servizi pubblici locali

La riforma della riforma dei servizi pubblici locali

Con l’articolo 14 del decreto legge 269/2003 il Governo modifica con effetto dal 2 ot-tobre 2003 parte della norma recentemente introdotta dall’art. 35 della L. 448/2001.
Per il settore funerario il cambiamento maggiore interviene per i servizi cimiteriali (gestione di cimiteri, crematori, illuminazioni elettriche votive) che in futuro dovranno essere gestiti solo con una delle forme previste dall’art. 113 del D.Lgs. 267/2000.
Fino alla entrata in vigore del DL 269/03 era opinione diffusa che ai servizi cimiteriali si applicasse l’art.

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Prove di federalismo in campo funerario

Prove di federalismo in campo funerario

Con un veloce iter consultivo durato poco più di tre mesi il DDL approvato in prima lettura nel Consiglio dei ministri del 7 marzo u.s. è riapprodato in Consiglio dei Ministri il 19 giugno 2003, per trasformarsi in DDL governativo da presentare in uno dei rami del Parlamento, per iniziarvi l’iter alla ripresa della sessione autunnale.
Nel frattempo l’originario impianto del testo predisposto dal Ministero della salute ha subito qualche variazione, ad opera dei pareri che sono stati forniti in Conferenza Unificata da ANCI e Regioni.

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d.d. legem habemus

d.d. legem habemus

Finalmente un testo di riforma del settore funerario!
È risaputo che l’attuale legislazione italiana in materia funeraria è superata o carente. Lo stesso regolamento di polizia mortuaria nazionale, vera e propria norma di settore, emessa nel 1990 è una riscrittura con modifiche marginali di norme del 1892.
Quando il Ministro della salute, Girolamo Sirchia, affrontò la questione ritirando il precedente schema di regolamento di polizia mortuaria (era in Conferenza Unificata per il previsto parere), molte voci si levarono contro (tra cui la mia) non solo per le intenzioni annunciate, ma anche per il ritardo che avrebbe comportato questa decisione.

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L'ultima occasione

L’ultima occasione

Le attività funebri e cimiteriali sono un insieme complesso, non riconducibile solamente alla sanità.
Negli anni ci siamo abituati a chiamare il regolamento come di polizia mortuaria, ma con il modificarsi della società i compiti di polizia sanitaria, di polizia commerciale, devono contemperarsi con quelli della regolazione dei mercati, della gestione d’impresa, della tecnologia necessaria per garantire la migliore erogazione dei servizi funebri e cimiteriali.
Ritengo pertanto utile chiarire alcuni aspetti normativi perché tutti lamentiamo ritardi senza però ben capirne le motivazioni e soprattutto senza proporre delle soluzioni praticabili.

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L’ultima occasione

L’ultima occasione

Le attività funebri e cimiteriali sono un insieme complesso, non riconducibile solamente alla sanità.
Negli anni ci siamo abituati a chiamare il regolamento come di polizia mortuaria, ma con il modificarsi della società i compiti di polizia sanitaria, di polizia commerciale, devono contemperarsi con quelli della regolazione dei mercati, della gestione d’impresa, della tecnologia necessaria per garantire la migliore erogazione dei servizi funebri e cimiteriali.
Ritengo pertanto utile chiarire alcuni aspetti normativi perché tutti lamentiamo ritardi senza però ben capirne le motivazioni e soprattutto senza proporre delle soluzioni praticabili.

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