Qual è stata l’origine delle due “copie” della scheda di morte ISTAT?

Le schede di morte ISTAT/D.4 (e D.4-bis, per i decessi che avvengano nel 1° anno di vita) sono redatte su moduli standard predisposti dall’ISTAT, in duplice esemplare, uno dei quali reca l’indicazione “copia per l’ISTAT” e l’altro quella di “copia per l’ASL“, anche se i due esemplari sono di pari contenuto.
Un tempo vi erano 2 schede, distinte per sesso (D.4 per i maschi e D.5 per le femmine), dato oggi incluso nell’unico formato.… ... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali a tempo indeterminato: ve ne potrebbero essere?

In più occasioni è stato possibile evidenziare quanto sia diffusa e differenziata la terminologia nel settore.
Basti pensare ai termini che, qui o là, sono impiegati o d’uso per indicare i posti singoli per l’accoglimento di feretro a sistema di tumulazione, oppure quelli pluriposto, oppure, in senso più ampio, le diverse tipologie di accoglimento nei cimiteri (non diciamo “sepoltura” per il fatto che anche questo termine è soggetto a variazioni locali), tanto che, in molti casi, dovendosi affrontare situazioni locali può essere buona prassi quella di chiedere che cosa si intenda, in quella realtà, con l’uso di questa o quella parola, dal momento che riconoscere un significato, od un altro, può incidere su aspetti relativi a effetti che possano individuarsi in sede di pre-definizione di questi.… ... Leggi il resto

L’ambito di efficacia del riconoscimento della personalità giuridica – 2/2

Ora la nuova regolazione del procedimento di riconoscimento, quale “momento” di attribuzione della personalità giuridica, potrebbe indurre a pensare che, a partire dal 22 dicembre 2000 (anzi, meglio, dalle date interessate alle disposizioni dell’art. 10 D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361), l’ambito (territoriale) dell’efficacia del “riconoscimento” dovesse individuarsi in quello del territorio della provincia in cui le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato abbiano la propria sede, quale risultante dall’atto costitutivo e dal loro statuto (e loro eventuali modificazioni successive alla loro costituzione), salvo il caso in cui questi strumenti non esponessero espliciti verbis che gli scopi statutari si svolgessero in ambito (territoriale) più esteso, caso nel quale dovrebbe tenersi conto di questa previsione.… ... Leggi il resto

L’ambito di efficacia del riconoscimento della personalità giuridica – 1/2

Sia, dapprima, l’art. 79 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., sia, successivamente, l’art. 3, comma 1, lett. b), n. 2 L. 30 marzo 2001, n. 130 consideravano le associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini statutari quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati (spesso abbreviabili in: SO.CREM.) quali soggetti aventi un ruolo ai fini dell’accesso alla cremazione.
Fino ad una certa data (Cfr.: infra) trovava applicazione l’art. 12 C.C.,… ... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali ed istituto del c.d. “mutamento del rapporto concessorio”- 3/3

L'articolo è parte 3 di 3 nella serie Mutamento rapporto concessorio

Il percorso non è ancora completo. Nulla è stato detto rispetto al fatto che, a seguito della rinuncia [A], il manufatto sepolcrale, venendo a essere acquisito al demanio cimiteriale, costituisce un fattore negativo per quest’ultimo, dal momento che (salvi i casi di saturazione, avvenuta o prossima) un elemento che può indurre a questa scelta viene ad essere, in moltissimi casi, quello per cui il manufatto sepolcrale sia tutt’altro che in condizioni di … buon stato di conservazione.… ... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali ed istituto del c.d. “mutamento del rapporto concessorio” – 2/3

L'articolo è parte 2 di 3 nella serie Mutamento rapporto concessorio

La prima domanda che sorge è quella sulla rinuncia [A]. Perché fare una rinuncia? Quali sono le conseguenze? A volte nell’atto fondativo della concessione può esservi una qualche pre-individuazione delle persone da considerare quali appartenenti alla famiglia del concessionario ai fini di cui all’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
In linea generale, comunque tutti coloro che si trovino nella posizione di avente titolo sulla concessione è tenuto a mantenere a loro spese, per tutto il tempo della concessione, in buono stato di conservazione i manufatti di loro proprietà (art.… ... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali ed istituto del c.d. “mutamento del rapporto concessorio” – 1/3

L'articolo è parte 1 di 3 nella serie Mutamento rapporto concessorio

In talune “tracce” proposte ad adiuvandum per la redazione del Regolamento comunale di polizia mortuaria è possibile rinvenire, in genere verso la fine ma un po’ prima delle “norme transitorie e finali”, un qualche articolo rubricato “Mutamento del rapporto concessorio”.
Dal momento che non è possibile conoscere i testi di tutti questi strumenti regolamentari, non si ha notizia di quanti abbiano utilizzato questo tool, dove la parola “utilizzato” va riferita all’inserimento in questa fonte regolamentare dell’istituto, questo per la sensazione che accanto a questo vi sia un certo numero di realtà in cui l’inserzione è avvenuta, ma, nei fatti, l’istituto è rimasto inapplicato, spesso per una scarsa diffusione della conoscenza presso i destinatari, a volte causata da insufficiente comunicazione.… ... Leggi il resto

Cos’era lo “spurgo” dei sepolcri?

In alcune aree è presente tra gli addetti ai lavori, il termine “spurgo” per riferirsi a talune operazioni cimiteriali.
Esso è del tutto sconosciuto in altre aree geografiche, ma si ritiene che neppure laddove è noto, ed usato, si abbia ormai conoscenza del significato originario di questo termine, men che meno da dove derivi.
Oggi, tecnicamente, il termine che, in qualche modo può essere pertinente è quello di “estumulazione”, cioè dell’operazione che prevede l’apertura di un sepolcro a sistema di tumulazione, la rimozione del feretro che è (o, dovrebbe essere, almeno se regolarmente confezionato a suo tempo, al più presentante una leggera copertura da pulviscolo dato che il cemento, col decorso dei decenni, tende a rilasciarlo specie nelle parti esteriori) integro allo scopo del suo collocamento in inumazione (normalmente per la medesima durata delle inumazioni eseguite nell’immediato post mortem, salve specifiche situazioni, tali da consentirne una riduzione), ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto

Miti autogenerantisi

In un intervento, pubblicato su di una Rivista specializzata di ampia diffusione, di un importante (potrebbe usarsi anche il superlativo, ma non è il caso di esagerare) Autore, che è considerato leader nel settore, anche da parte di quanti aderiscano a differenti visioni, si è avuto modo di leggere, tra altre considerazioni attorno ai numerosi effetti della crescita dell’accesso alla cremazione, anche l’affermazione secondo cui questa pratica funeraria comporti una riduzione nella qualità dei cofani, in quanto il cofano è visibile unicamente nel corso della fase esequiale o, in altri termini e con espressione più ampia, dei riti di commiato, quali essi siano.… ... Leggi il resto

Dalle superfici ai volumi

Nel Punto 13.2) della circolare del Ministero della sanità n. 24 del 24 giugno 1993 è previsto che, per le nuove costruzioni, i posti per la tumulazione di feretri, di cassette ossario od urne cinerarie siano realizzati rispettando alcuni dimensionamenti, espressi in termini di “di ingombro libero interno”, cioè definendo misure da osservare “almeno”, cioè come misure minime da assicurare.
Tralasciando i primi, per le seconde si indica un parallelepipedo di lunghezza di m 0,70, larghezza m 0,30 e altezza m 0,30, mentre per le terze tali misure non potranno essere inferiori rispettivamente a m 0,30, m 0,30 e m 0,50.… ... Leggi il resto

Certificato successorio europeo

Come primissima asserzione va fatta quella per cui quanto segue non costituisce un qualche approfondimento, ma, unicamente, un piccolo pro memoria circa la presenza di istituti che possono non essere sempre di larga conoscenza in quanto le occasioni della loro applicazione richiede la presenza, o la concorrenza, di alcuni fattori, che possono aversi come accidentali.

Si ritiene nota la conoscenza del fatto che il C.C. dedichi il Libro I alle persone e famiglia, ed il Libro II alle successioni.… ... Leggi il resto

I “morti” non stanno fermi, ma sono in frequente movimento

L’art. 109 D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 e s.m. prevede, al comma 1, la decorrenza della sua entrata in vigore (30 marzo 2001, data coincidente, accidentalmente, con quella di promulgazione di una legge pertinente alla materia), mentre al comma 2 prevede che le norme sulla registrazione informatica degli atti (di stato civile) e la tenuta degli archivi (informatici) abbiano efficacia da data da stabilirsi con D.P.C.M., ai sensi del precedente art. 10, atto che avrebbe dovuto essere emanato entro 12 mesi dalla pubblicazione del D.P.R.… ... Leggi il resto

Cremazione: solo la L. 30 marzo 2001, n. 130, oppure residuano “incrostazioni” di altre fonti?

Si è avuta l’occasione, tra le diverse letture pertinenti e non pertinenti, di studiare un interessante (e pertinente) commento su di una pronuncia, altrettanto interessante, di un Tribunale in materia di titolarità a disporre della “sepoltura” di una persona.
Nella specie, in conseguenza di un petitum di parenti di 1° grado in linea retta discendente e persona che, pur se priva di relazioni di natura giuridica col defunto, aveva mantenuto per più decenni (non pochi) un rapporto di affettività e di vita, tutto sommato solido, tanto che da questa relazione era nato anche una/un figlia/o, “riconosciuto” con sentenza (trascuriamo qui la differenza tra riconoscimento di filiazione e dichiarazione giudiziale di paternità, così come il fatto che sia stato fatto ricorso a questa lascia propendere per un evento antecedente alla L.… ... Leggi il resto

Perpetuità nei sepolcri: dal punto di vista delle famiglie

Premessa

In plurime occasioni vi è stato modo di rilevare come l’istituto della perpetuità nelle concessioni cimiteriali costituisca un fattore di criticità, di cui sta ampiamente crescendo la percezione della sua gravità, ma raramente (per non dire pressoché mai) questo istituto è affrontato con un’ottica che parte dalle famiglie, cioè da chi ne sia, in un certo senso, fruitore.
Dell’istituto della perpetuità si trova traccia fin dall’art. 100 R.D. 11 gennaio 1891, n. 42, riprodotto nel R.D.… ... Leggi il resto

Capire le linee di confine

Allorquando si consulta una mappa, una carta geografica, un atlante o qualsiasi rappresentazione geografica, si vedono i confini, generalmente del tutto irregolari, in quanto determinati sulla base di elementi fisici (es.: corsi d’acqua, sistemi montani, ecc.), anche se non mancano confini rappresentati da linee diritte, segno che si tratta di cartografie realizzate “a tavolino”, senza conoscenza delle caratteristiche del territorio, come è stato in molti casi come effetti di logiche coloniali, oppure di logiche che partivano dal presupposto che il territorio interessato fosse res nullius, da delimitare a posteriori, salvi i pochi casi di interventi artificiali, come si è avuto nel caso di opere di bonifica del territorio.… ... Leggi il resto

Il mito del ventennio

Premessa

Da alcuni comportamenti, in parte anche originate da alcune disposizioni, più o meno recenti, sembra si sta formando, o si sia formata, la convinzione che nelle tumulazioni vi sia una sorta di “durata minima”, individuata in 20 anni (anzi, con maggiore correttezza: “oltre 20 anni”), e che questa costituisca una sorta di confine tra modalità operative aventi certe caratteristiche rispetto ad altre.
Il primo cenno, cronologicamente, a questa misura temporale (oltre venti anni ) si rinviene nell’art.… ... Leggi il resto