In elaborati di consistenza, in termini di pagine, maggiore rispetto a quella ammissibile per le pubblicazioni sul web, si è avuto modo, in più occasioni, di sostenere, essendone convinti, che il D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. presentasse alcune caratteristiche di “post maturità”, termine tratto dall’uso che questa parola fa l’ambiente dell’ostetricia, cioè per indicare i nati dopo una gravidanza più lunga rispetto a quella che fisiologicamente dovrebbe essere.… ... Leggi il resto
Categoria: Dottrina
Le analisi di Sereno Scolaro sulla evoluzione giurisprudenziale e normativa del settore funerario
Esigenze di chiarezza per superare le equivocità
Molti conoscono la pronuncia la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, Sez. III, 14 novembre 2018, C-342/17, con la quale ha la Corte ha affermato, tra l’altro, che una normativa nazionale che vieti ai cittadini dell’Unione di fornire un servizio di conservazione di urne cinerarie in uno Stato membro istituisce una restrizione alla libertà di stabilimento, ai sensi dell’articolo 49 T.F.U.E.
In disparte altre considerazioni, tra cui la debolezza delle argomentazioni addotte nel corso del procedimento dal Governo italiano, pare opportuno osservare come il fatto di richiamarsi all’art.… ... Leggi il resto
Cremazione senza autorizzazione? – 3/3
Se il percorso interpretativo sin qui seguito trovi fondamento, si può giungere ad alcune conclusioni, la prima delle quali riguarda il fatto che le registrazioni cimiteriali previste dagli artt. 52 e 53 d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. abbiano riguardo ai ricevimenti nel cimitero dei feretri, indipendentemente dalla pratica funeraria scelta, con alcune differenziazioni.
Infatti, nel caso delle inumazioni, oppure delle tumulazioni, al ricevimento del feretro seguono, conseguono una serie, più o meno ampia, di attività di gestione cimiteriale, che si può sviluppare nel tempo per periodi variamente articolati, mentre nella cremazione si potrebbe anche avere un “ricevimento”, cui segue l’esecuzione della cremazione, abbastanza immediatamente seguita da un’”uscita” dell’urna cineraria (Cfr.… ... Leggi il resto
Cremazione senza autorizzazione? – 2/3
4.-Ora l’inumazione, oppure la tumulazione “senza autorizzazione” possono (potrebbero?) essere molto prossime a fattispecie di [a] distruzione, [b] soppressione, [c] sottrazione, [d] occultamento di cadavere, dove il ricorso, anche dubitativo, al condizionale trova motivazione nelle variabilità delle diverse fattispecie e di elementi “ambientali” (e.g.: si ha, sempre e comunque, sottrazione, occultamento, ecc. quando un inumazione, od una tumulazione, avvenga all’interno di un cimitero, sito deputato a queste pratiche?… ... Leggi il resto
Cremazione senza autorizzazione? – 1/3
Premesse
È cosa nota come la realtà superi, frequentemente, la fantasia. Si pensi (e.g.) alle disposizioni dell’art. 411, comma 4 C.P., quale introdotto, unicamente al comma 3, dall’art. 2 L. 30 marzo 2001, n. 130, introduzione funzionale a legittimare, anche nell’ordinamento giuridico italiano, la pratica della dispersione delle ceneri, costituente uno dei due “oggetti” della legge, come risulta sia dalla sua rubrica, che dall’art.… ... Leggi il resto
Approfondire profondamente … il ritorno
All’incirca una ventina di mesi addietro, su queste portale era stato pubblicato un intervento titolato: “Approfondire profondamente”, nel quale si prendevano in considerazione le disposizioni degli artt. 72 e 73 (si tratta di due tipologie di destinazione ben diverse) D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., non senza qualche “collegamento” con il precedente art. 57, comma 5, in particolare riferendosi alla profondità delle fosse a sistema d’inumazione.
In quell’occasione, era stata – del tutto intenzionalmente – omessa un’indicazione, cioè il fatto che la regione Veneto (ma in sede locale, usano l’espressione: Regione del Veneto), era intervenuta con la D.G.R.… ... Leggi il resto
Culti diversi: il tema, delicato, dei reparti speciali e separati – 2/2
Allo scopo, intenzionale, di sottrarci dalle suggestioni che parlare degli islam (quando ci si riferisca alle religioni, dovrebbe sempre utilizzarsi il plurale (cioè: i cristianesimi, i buddhismi, gli induismi, gli sciamanesimi, gli animismi e così via), per le loro “sfaccettature” interne, che talora sono molto di più che semplici “sfaccettature”, pare utile ricordare come molti culti siano stati originati per derivazione, per gemmazione da altri culti, ma altresì come non manchino culti auto-costruiti, alcuni anche “costruiti a tavolino”, magari utilizzando elementi di culti preesistenti.… ... Leggi il resto
Culti diversi: il tema, delicato, dei reparti speciali e separati – 1/2
Sta crescendo una particolare domanda, quella della costituzione di cimiteri per un qualche dato culto, specificato dai richiedenti.
All’art. 100 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. è previsto: “1. I piani regolatori cimiteriali di cui all’art. 54 possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico.” (comma 1), nonché (comma 2) “2. Alle comunità straniere, che fanno domanda di avere un reparto proprio per la sepoltura delle salme dei loro connazionali, può parimenti essere data dal sindaco in concessione un’area adeguata nel cimitero.… ... Leggi il resto
Cimiteri particolari pre-esistenti e vigilanza
In un dato contesto, un parroco emerito (leggi: da tempo “a riposo”) ha ritenuto di formulare l’affermazione che il cimitero locale fosse “parrocchiale”, traendone la conseguenza secondo cui il comune non aveva legittimazione ad intervenire, sottovalutando, od ignorando, come l’art. 104, comma 4 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., in ciò “riprendendo” formulazioni precedenti e del tutto corrispondenti, per il quale, testualmente: “4. Le cappelle private costruite fuori dal cimitero, nonché i cimiteri particolari, preesistenti alla data di entrata in vigore del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n.… ... Leggi il resto
Era giorno di equinozio: l’art. 411 comma 4 CP
Era giorno di equinozio quando un (od, una, non importa) passante nei pressi di un parchetto sito nei pressi di scuole elementari e medie (ovviamente, non hanno più questa denominazione, solo che quella qui usata è più breve), quei parchetti di superficie modesta con qualche scivolo, un cavallino in legno su di un mollettone e un paio di panchine, posto in prossimità di una strada urbana, ha notato una chiazza chiara a ridosso di un supporto per l’illuminazione pubblica rivolta alla strada che, apparentemente, poteva sembrare ghiaino macinato più o meno finemente, ma non delle dimensioni che usualmente si riscontrano usati nei vialetti.… ... Leggi il resto
Discussioni inutili o inefficaci: valgono la pena?
Nel corso di un consesso riunitosi ai primi di marzo, vi è stato un intervento in cui è stata richiamata la prospettazione di un Autore secondo la quale l’emanazione del R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 (entrato poi in vigore il 1° luglio 1943) possa essere valutata come una sorte d’”infortunio redazionale” del legislatore e ciò con specifico riferimento ai suoi artt. 65, 70 e 71, in quanto prima della sua emanazione (e successiva entrata in vigore) era entrato in vigore il C.C.,… ... Leggi il resto
L’eccezionale deroga posta dall’art. 26
Accade abbastanza spesso che si leggano, ed applichino, le norme, siano essere di grado primario (legge ed altri atti aventi forza di legge) o di rango secondario (regolamenti), per quello che dicono senza fermarsi a considerare quale ne sia la ratio a cui rispondono, cioè la motivazione che ha portato ad una determinata formulazione.
Trascuriamo – intenzionalmente – i casi in cui il testo non sia particolarmente chiaro, così come i casi chi abbia redatto un testo volesse raggiungere uno scopo diverso da quello che, alla fine, risulta emergere dal testo che venga emanato, in quanto ciò appartiene alla possibilità di “infortuni” che possono intervenire, limitandoci a prendere in considerazione le situazioni in cui questi ultimi non si abbiano.… ... Leggi il resto
Dispersione delle ceneri: distinzione tra competenza funzionale, oppure territoriale – 2/2
In materia di rilascio dell’autorizzazione alla dispersione delle ceneri vi è stata, per quanto noto, un’unica pronuncia intervenuta in materia di competenza – territoriale – dell’Ufficiale dello stato civile relativamente al procedimento di rilascio dell’autorizzazione alla dispersione delle ceneri: si è trattato della pronuncia del T.A.R. Toscana, Sez. 2^, 4 dicembre 2009, n. 2583, la quale ha preso in considerazione anche l’argomentazione, introdotta nel corso del giudizio, circa il principio generale per cui l’autorizzazione allo svolgimento di un’attività soggetta a titolo autorizzatorio spetta, di regola, all’Amministrazione competente del luogo in cui la suddetta attività debba essere svolta”, rilevando, tra l’altro: “… Voler assegnare al Comune di (decesso) la competenza al rilascio dell’autorizzazione alla dispersione, significherebbe ammettere un esercizio di poteri amministrativi che producono effetti al di fuori del territorio dell’Ente, in difetto di una previsione espressa dell’ordinamento generale legittimante una simile produzione”.… ... Leggi il resto
Dispersione delle ceneri: distinzione tra competenza funzionale o territoriale – 1/2
Poiché la L. 30 marzo 2001, n. 130 è in vari aspetti abbastanza puntuale nell’individuare talune competenze in capo al alcune figure, con particolare riguardo alla competenza funzionale, non si può evitare di considerare come questa puntualità non sia altrettanto presente quando si tratti di valutare la competenza territoriale, aspetto non secondario dato che questi due livelli vanno considerati nel loro complesso.
Dal momento che, di seguito, si richiameranno funzioni che tale legge attribuisce alla figura dell’Ufficiale dello stato civile, sembra utile fare un richiamo all’art.… ... Leggi il resto
I “cimiterini”
Fin dall’inizio si dà atto che si ignoreranno volutamente le norme di alcune regioni che, a partire da 22-23 anni, hanno previsto disposizioni per una qualificazione dei c.d. “requisiti minimi” dei cimiteri, sia per il fatto di essere tutto sommato recenti, sia, soprattutto, per il fatto che esse non sembrano essere state colte, non avendo questo carattere, come prescrittive in via generale, con correlato vincolo di adeguamento a tali “requisiti minimi” anche per i cimiteri loro pre-esistenti, spesso risalenti ad epoche d’impianto generalmente superiori al secolo e, in molti caso, a molto più addietro.… ... Leggi il resto
Il familiare affidatario di urna cineraria può “delegare” a terzi la custodia della stessa?
La L. 30 marzo 2001, n. 130 prevede, tra le plurime “destinazioni” delle ceneri anche quella dell’affidamento ai familiari, istituto che è stato declinato altrimenti, e con diverse formulazioni, abbastanza presto: in Emilia-Romagna è divenuto “affidamento personale” si dice allo scopo di allargare la rosa dei possibili affidatari, altrove (Toscana, Basilicata, Campania) si è attribuito alla scelta (espressa in vita) della persona defunta l’individuazione dell’affidatario, sottraendola alle persone che, per ragioni di coniugi, parentela, affetti, fossero titolari di una posizione giuridica attorno alle disposizioni delle spoglie mortali, così come sono state adottate norme “variegate”, negli effetti.… ... Leggi il resto