Alcune note sui reparti speciali entro i cimiteri

{§ 1} Il Capo XX “Reparti speciali entro i cimiteri D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. ha la caratteristica di essere composto da un unico articolo, l’art. 100.
Esso si rivolge a due, distinte, entità (individuate dai suoi 2 commi), dove si sottolinea la distinzione poiché, a volte ed in alcuni contesti, possono aversi sovrapposizioni e mescolamenti del tutto impropri.
Si tratta: {1} persone professanti un culto diverso da quello cattolico e {2} comunità straniere (e loro connazionali).… ... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali ad enti

Introduzione
L’art. 90 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., con cui si apre il Capo XVIII rubricato: “Sepolcri privati nei cimiteri, prevede, regola l’ammissibilità, se ed in quanto previsto dal piano regolatore cimiteriale (P.R.C.) (successivo art. 91, che ne costituisce la pre-condizione di legittimità), di concedere aree (porzioni di aree) cimiteriali a privati e ad enti l’uso di aree per la costruzione di sepolture a sistema di tumulazione individuale, per famiglie e collettività, ammettendosi (comma 2) che costoro possano impiantare, in luogo di sepolture a sistema di tumulazione, campi di inumazione per famiglie e collettività, purché tali campi siano dotati ciascuno di adeguato ossario.… ... Leggi il resto

Le rimesse dei mezzi funebri

Introduzione
Iniziamo col motivare la formulazione del titolo. L’art. 20, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. parla di “carri”, destinati al trasporto dei cadaveri “su strada”, tanto che il termine “carri” è spesso utilizzato, con l’aggiunta dell’aggettivo “funebri” per riferirsi a quelli che più modernamente sono chiamati “auto-funebri”, termine presente nell’art. 203, comma 2, lett. n) D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada.… ... Leggi il resto

La camera mortuaria

Tra gli “impianti” che sono (sarebbero?) obbligatori in ogni cimitero vi è la camera mortuaria (artt. 64 e 65 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.), da non confondere con la sala per autopsie (art. 66 stesso D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. che, oltre a certe caratteristiche aggiuntive, non costituisce “impianto” di cui ciascun cimitero debba essere dotato, ma anche potrebbe essere allocato anche in strutture destinate ad altre funzioni, indicativamente nei “luoghi” considerati dall’art.… ... Leggi il resto

Quello che gli Ufficiali di Stato Civile non fanno – 2/2

Per non considerare quante siano le possibilità che il cadavere sia già stato (e spesso del tutto legittimamente!) rimosso: basterebbe pensare ai casi di morte violenta (trascurando quelle dipendenti da reato o sospette di esserlo), come (e.g.: i sinistri stradali, in cui si ha prima la rimozione (c.d. “recupero salme” e successivamente la formazione (e trasmissione) della scheda ISTAT/D/4 o ISTAT/D/4-bis e l’accertamento della morte, ai sensi dell’art. 4 D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto

Quello che gli Ufficiali di Stato Civile non fanno – 1/2

Introduzione

Pochi ricordano (forse anche per il fatto che risulta altamente improbabile che siano ancora in servizio (sia permesso il tono qui scherzoso) persone che, allora, svolgevano queste attività) che, prima del 1° gennaio 1866 (entrata in vigore del R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) le funzioni, oggi, previste dall’art. 74 (e successivi) D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 e s.m. “Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile, a norma dell’articolo 2, comma 12, della L.... Leggi il resto

Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 4/4

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Altri modi di tutela dei consumatori
Col D. Lgs. 2 agosto 2007, n. 146 “ Attuazione della direttiva 2005/29/CE relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno e che modifica le direttive 84/450/CEE, 97/7/CE, 98/27/CE, 2002/65/CE, e il Regolamento (CE) n. 2006/2004.” sono stati introdotti nel Codice del consumo gli artt. 27-bis, 27-ter e 27-quater.… ... Leggi il resto

Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 3/4

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La tutela amministrativa e giurisdizionale
La tutela in materia è esercitata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (A.G.C.M.), anche quale autorità competente per l’applicazione del regolamento 2006/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori, nei limiti delle disposizioni di legge.
Anche nei settori regolati, la competenza ad intervenire nei confronti delle condotte dei professionisti che integrano una pratica commerciale scorretta, fermo restando il rispetto della regolazione vigente, spetta, in via esclusiva, all’A.G.C.M.,… ... Leggi il resto

Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 2/4

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Sono, in ogni caso, considerate a priori ingannevoli pratiche commerciali aventi queste caratteristiche:
a) affermazione non rispondente al vero, da parte di un professionista, di essere firmatario di un codice di condotta;
b) esibire un marchio di fiducia, un marchio di qualità o un marchio equivalente senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione;
c) asserire, contrariamente al vero, che un codice di condotta ha l’approvazione di un organismo pubblico o di altra natura;
d) asserire, contrariamente al vero, che un professionista, le sue pratiche commerciali o un suo prodotto sono stati autorizzati, accettati o approvati, da un organismo pubblico o privato o che sono state rispettate le condizioni dell’autorizzazione, dell’accettazione o dell’approvazione ricevuta;
e) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo senza rivelare l’esistenza di ragionevoli motivi, che il professionista può avere per ritenere che non sarà in grado di fornire o di far fornire da un altro professionista quei prodotti o prodotti equivalenti a quel prezzo, entro un periodo e in quantità ragionevoli in rapporto al prodotto, all’entità della pubblicità fatta del prodotto e al prezzo offerti;
f) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo e successivamente:
1) rifiutare di mostrare l’articolo pubblicizzato ai consumatori, oppure
2) rifiutare di accettare ordini per l’articolo o di consegnarlo entro un periodo di tempo ragionevole, oppure
3) fare la dimostrazione dell’articolo con un campione difettoso, con l’intenzione di promuovere un altro prodotto;
g) dichiarare, contrariamente al vero, che il prodotto sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per un periodo di tempo molto limitato, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i consumatori della possibilità o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole;
h) impegnarsi a fornire l’assistenza post-vendita a consumatori con i quali il professionista ha comunicato prima dell’operazione commerciale in una lingua diversa dalla lingua ufficiale dello Stato membro in cui il professionista è stabilito e poi offrire concretamente tale servizio soltanto in un’altra lingua, senza che questo sia chiaramente comunicato al consumatore prima del suo impegno a concludere l’operazione;
i) affermare, contrariamente al vero, o generare comunque l’impressione che la vendita del prodotto è lecita;
l) presentare i diritti conferiti ai consumatori dalla legge come una caratteristica propria dell’offerta fatta dal professionista;
m) salvo quanto previsto dal decreto legislativo 31 luglio 2005, n.
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Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 1/4

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Introduzione
Si dice comunemente che la pubblicità sia l’anima del commercio, ma non manca chi la chiami pudicamente promozione o, anche, informazione commerciale.
Senza andare molto all’indietro, si potrebbe ricordare che il D. Lgs. 15 novembre 1993, n. 507 “Revisione ed armonizzazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province nonché della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a norma dell’art.... Leggi il resto

La sepoltura della persona “sola” – 2/2

La sepoltura
Dal momento che nelle fasi iniziali, che partono dal rinvenimento del corpo della persona defunta e proseguono con il suo trasporto nel deposito di osservazione (o, come visto, in struttura che legittimamente assolva anche queste funzioni), non sono “noti” familiari o soggetti che abbiano titolo a disporre delle spoglie mortali, occorre approfondire le modalità da osservare in una siffatta situazione.

Il primo passaggio, anzi i primi passaggi, riguarda/riguardano l’esigenza di una verifica se la persona defunta abbia titolo di accoglimento in un sepolcro privato nei cimiteri (Capo XVIII D.P.R.… ... Leggi il resto

La sepoltura della persona “sola” – 1/2

La situazione
La situazione da esaminare è una di quelle che possono verificarsi e non necessariamente in contesti eccezionali.
Talvolta, può accadere che una persona che viva da sola muoia, per cause del tutto naturali, presso la propria abitazione e venga rinvenuto cadavere a distanza di tempo, magari per il fatto che i vicini ne rilevino l’assenza o perché percepiscano odori in qualche modo presuntivamente riferibili a processi di trasformazione cadaverica.
In tali casi, generalmente, vi può essere l’accesso all’abitazione da parte delle forze dell’ordine, nell’esercizio di funzioni di P.G.,… ... Leggi il resto

Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 2/2

In un intervento precedente (Il trasporto del feretro in altra sede – 1/2) sono state affrontate alcune questioni pertinenti all’art. 88 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Dato che alcune volte (ma non sempre, anzi abbastanza raramente) le norme sono come le ciliegie, nel senso che una tira l’altra, non si può evitare di ricordare che il Capo XVII “ Esumazione ed estumulazione.” del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.… ... Leggi il resto

Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 1/2

La sentenza del TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 9 luglio 2021, n. 8198 può essere riassunta nella massima: “””Nel caso di istanza volta ad ottenere l’autorizzazione all’estumulazione di feretro, l’esito del relativo procedimento di valutazione dipende esclusivamente dalla sussistenza delle condizioni previste per la traslazione delle salme dal Regolamento di Polizia Mortuaria e non anche da valutazioni di opportunità e di merito amministrativo legate alla tutela degli interessi locali, che dunque non possono essere presi in considerazione dall’Amministrazione ai fini del diniego della istanza o per ritardarne l’esito.”””... Leggi il resto

Alcune considerazioni sulla legge sulla cremazione e dispersione delle ceneri

Il 3 maggio 2021 si è avuto il ventesimo anniversario dall’entrata in vigore della L. 30 marzo 2001, n. 130.
Si potrebbe ricordare come per molto tempo, pur in presenza di norme di rango primario che lo prendevano in considerazione, l’accesso alla cremazione è stato marginale, nel senso che ben poche persone vi facevano ricorso.
Basti ricordare il dato del 1970, anno nel quale le cremazioni in Italia sono state 1.051 (pari allo 0,002017% dei defunti dell’anno), dato che, raffrontandolo a quello degli anni più recenti, consente di evidenziare quanto sia mutata la situazione.… ... Leggi il resto

La cessazione della capacità giuridica

La capacità giuridica si acquista con la nascita (art. 1, comma 1 C.C.), ma quando cessa?
Tralasciando i casi, più o meno abbastanza eccezionali, della pronuncia giudiziale (artt. 414 e ss. C.C.) in presenza di date condizioni afferente alla capacità d’agire (art. 2 C.C.), cioè la capacità di compiere una serie ampia di atti, oppure nei casi di cui agli artt. 404 e ss. C.C., in tutti questi casi non confondendo la capacità giuridica con la capacità di agire, la cessazione della capacità giuridica si ha con la morte.… ... Leggi il resto