È stata prospettata una situazione “stimolante”, nel senso che due figlie di un defunto, dopo aver richiesto la cremazione e successiva tumulazione dell’urna del defunto padre in apposito loculo, sono venute in possesso di una dichiarazione di volontà rilasciata in forma scritta alla SO.CREM. e risalente all’anno 2003 con la quale il padre chiedeva di essere cremato con successiva dispersione in natura delle ceneri.
Tuttavia, le figlie hanno raccontato come il padre, negli ultimi anni, avesse sempre chiesto oralmente di essere tumulato nel loculo di cui sopra, loculo che peraltro è stato da lui appositamente rinnovato.… ... Leggi il resto
Categoria: Dottrina
Le analisi di Sereno Scolaro sulla evoluzione giurisprudenziale e normativa del settore funerario
Sulla modifica, nel tempo, degli atti di concessione cimiteriale
In una specifica situazione è stato chiesto se una persona, titolare della concessione del diritto d’uso di un loculo (colombaro o altra denominazione locale; è noto come localmente possano essere in uso denominazioni differenti), cioè di un sepolcro a sistema di tumulazione mono-posto, potesse accogliere in questo il feretro del figlio, in relazione all’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., oppure l’urna cineraria contenente le ceneri dello stesso. Oppure, se a questo fine fosse necessario procedere a modificare l’atto di concessione.… ... Leggi il resto
Casi speciali di riduzione del periodo di osservazione dei cadaveri
Il Capo II del d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. è rubricato: “Periodo di osservazione dei cadaveri” e in questo contesto l’art. 8 individua alcune operazioni che non possono trovare esecuzione prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso, prevedendo, immediatamente di seguito, (a) salvo i casi di decapitazione o di maciullamento e (b) salvo quelli nei quali il medico avrà accertato la morte anche mediante l’ausilio di elettrocardiografo, la cui registrazione …ecc.… ... Leggi il resto
Potestà legislative: le molte difficoltà di applicazione
Anche se possa apparire strano o, meglio, riferibile ad una sorta di “archeologia giuridica” (dato che molte persone non erano ancora “operative”), vi è ancora chi ricorda quanto prevedesse l’art. 117 Cost., prima dell’entrata in vigore (avvenuta l’8 novembre 2001) della L. Cost. 18 ottobre 2001, n. 3.
Infatti, il suo testo originario era:
… ... Leggi il resto“””
[I] La Regione emana per le seguenti materie norme legislative nei limiti dei principî fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, sempreché le norme stesse non siano in contrasto con l’interesse nazionale e con quello di altre Regioni: [ 1 ] = ordinamento degli uffici e degli enti amministrativi dipendenti dalla Regione; = circoscrizioni comunali; = polizia locale urbana e rurale; = fiere e mercati; = beneficenza pubblica ed assistenza sanitaria ed ospedaliera; = istruzione artigiana e professionale e assistenza scolastica; = musei e biblioteche di enti locali; = urbanistica; = turismo ed industria alberghiera; = tranvie e linee automobilistiche di interesse regionale; = viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse regionale; = navigazione e porti lacuali; = acque minerali e termali; = cave e torbiere; = caccia; = pesca nelle acque interne; = agricoltura e foreste; = artigianato; = altre materie indicate da leggi costituzionali.
Luogo di morte…fittizio
L’art. 138 R. D. 9 luglio 1939, n. 1238 recitava:
“[I] La dichiarazione di morte è fatta entro ventiquattro ore dal decesso all’ufficiale dello stato civile del luogo da uno dei congiunti o da persona convivente col defunto o da un loro delegato o, in mancanza, da persona informata del decesso. Se la morte avviene fuori dell’abitazione del defunto, la dichiarazione può anche essere fatta da due persone che ne sono informate.
[II] In caso di morte in un ospedale, collegio, istituto o stabilimento qualsiasi, il direttore o chi ne è delegato dall’amministrazione deve trasmettere avviso della morte, nel termine fissato nel comma precedente, all’ufficiale dello stato civile con le indicazioni stabilite nell’art.… ... Leggi il resto
In quale “materia” opera il D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254?
Vi sono già state occasioni per ricordare l’evoluzione semantica del termine “resti mortali”. Non si può trascurare come su una tale definizione non siano mancate norme regionali che a propria volta hanno fatto ricorso a definizioni non propriamente coerenti con quelle presenti nel d.P.R. 15 luglio 2003, n. 254, a volte utilizzando lo strumento della legge (norma di rango primario) per discostarsi da disposizioni regolamentari (norme di rango secondario). E’ abbastanza diffusa la situazione nella quale le normative regionali sono scarsamente attente circa le differenze tra norme di rango primario e norme di rango secondario, forse in parte dovuta al fatto che, qui o là, i procedimenti di formazione delle une e delle altre non sono particolarmente differenziati, spesso coinvolgendo i medesimi organi, per non considerare come in molte realtà si sia fatto ricorso a “fonti”, che non sono “fonti del diritto”, quali gli atti amministrativi, a volte adottati dall’organo esecutivo (Giunta regionale), altre volte anche ricorrendo a “direttive”, altre volte ancora ad atti amministrativi adottati da organi con competenze attuative di atti di indirizzo politico-organizzativo (dirigenti).… ... Leggi il resto
Cimiteri privati? È questione, anche, di c.d. “memoria storica”
Nella abbastanza quotidiana ricerca di documenti, tra i numerosi files, è ri-emersa una non recentissima (risalente all’incirca a 8-9 anni addietro) nota di un ufficio regionale contenente un parere allora richiesto su una specifica questione, da cui si traggono testualmente i passi sostanziali, nota sulla quale, a suo tempo, si aveva, intenzionalmente, evitato ogni intervento, anche se solo a commento. In essa si legge: “…. Già l’art. 337 del Testo unico delle leggi sanitarie stabilisce l’obbligo, in capo ad ogni comune, di realizzare almeno un cimitero ….… ... Leggi il resto
Adozioni…al plurale e “particolarità” in casi “particolari”
Allorquando si tratti di “disegnare”, in sede di Regolamento comunale di polizia mortuaria, unica “fonte” a ciò deputata, quale sia l’ambito della famiglia o, se lo si voglia, dell’appartenenza alla famiglia del concessionario, ai fini dell’applicazione dell’art. 93, comma 1 d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. (ambito che influisce anche, in parte, sul comma 2, quanto meno sulla situazione delle persone che risultino essere state con loro conviventi), può essere facile, attenendosi alla giurisprudenza formatasi in proposito, individuare tale ambito considerando le persone che siano, o siano state, in considerazione del concessionario del sepolcro, in relazione di coniugio (o, istituti a questo assimilabili), di parentela o di affinità (magari “graduandone” i gradi e le linee di computo ai fini del diritto d’uso del sepolcro).… ... Leggi il resto
Mezzi funebri: disinfezione o sanificazione? – 2/2
In altre regioni (a partire dalla regione Veneto, cui si sono ispirate altre, anche se prima l’art. 37, comma 2 reg. reg. (Lombardia) 9 novembre 2004, n. 6 avesse usato il termine “sanificazione” …) sono state introdotte (con legge, e non con norme regolamentari e, quindi, con un aggravamento del rango normativo) alle indicazioni: l’art. 24, comma 2 L. R. (Veneto) 4 marzo 2010, n. 18 e s.m. prevede infatti: “Le rimesse in cui sono ricoverati i mezzi funebri sono provviste di attrezzature per la pulizia e per la sanificazione degli stessi”, con una formula che richiama quella dell’art.… ... Leggi il resto
Mezzi funebri: disinfezione o sanificazione? – 1/2
L’art. 21, comma 2 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prevede:
“Esse [le rimesse di mezzi funebri] debbono essere provviste delle attrezzature e dei mezzi per la pulizia e la disinfezione dei carri stessi”, previsione che si collega direttamente, discendendone, all’immediatamente precedente art. 20 in cui (al comma 1) è già presente un pari riferimento (… disinfettabile …).
A ciò va aggiunta la previsione dei commi 2 e 3 per cui si prevede che i mezzi possano essere posti in servizio da parte dei comuni e dei privati solo dopo che siano stati riconosciuti idonei dalle unità sanitarie locali competenti, che devono controllarne almeno una volta all’anno lo stato di manutenzione, nonché che un apposito registro, dal quale risulti la dichiarazione di idoneità, deve essere conservato sul carro in ogni suo trasferimento per essere, a richiesta, esibito agli organi di vigilanza.… ... Leggi il resto
Un argomento “difficile”: le tariffe
Abbastanza recentemente è accaduto di leggere una pronuncia del Consiglio di Stato, relativa ad un caso di revoca di concessione di aree cimiteriali, nel cui contesto era indicata una tariffa che ha lasciato, quanto meno, perplessi.
Si trattava di un’area di 8,60 mq, concessa per la durata massima oggi ammessa, cioè per 99 anni (art. 92, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.), ai fini della costruzione, da parte della persona concessionaria, di un manufatto sepolcrale a sistema di tumulazione.… ... Leggi il resto
Sussidiarietà, costruzione di cimitero di frazione e natura di tale cimitero
In una data località, vi è una targa in cui si legge, più o meno: “Questa strada, allargata dalla concittadina …, dal patrio municipio è stata abbellita. …. 188…”.
Vi erano stati piantumati degli ippocastani, vi era un’edicola e, d’estate, una gelateria frontistante vi teneva i tavolini per la clientela.
È uno dei tanti esempi di modalità di fare ricorso a quella che oggi va sotto il nome di “sussidiarietà”, dove dati interventi erano realizzati dai privati e, poi, “fatti propri” dall’ente locale.… ... Leggi il resto
Art. 100: Tre casi particolari – 3/3
Caso 2: la seconda situazione da considerare è quella data dall’art. 25 L. 30 luglio 2012, n. 127 “Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, in attuazione dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione”, che prevede:
“Art. 25 (Cimiteri)
1. I piani regolatori cimiteriali devono prevedere, su richiesta della Chiesa, reparti speciali per la sepoltura dei suoi fedeli defunti, costituiti mediante concessione di un’area adeguata del cimitero in conformità delle leggi vigenti.… ... Leggi il resto
Art. 100: Tre casi particolari – 2/3
Caso 1: la prima situazione da considerare è quella data dall’art. 16 L. 8 marzo 1989, n. 101 “Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane“, che prevede:
“1. I piani regolatori cimiteriali prevedono su richiesta della Comunità competente per territorio reparti speciali per la sepoltura di defunti ebrei.
2. Alla Comunità che faccia domanda di aver un reparto proprio è data dal sindaco in concessione un’area adeguata nel cimitero.… ... Leggi il resto
Art. 100: Tre casi particolari – 1/3
Il riferimento, nel titolo, è all’art. 100 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. Tale disposizione affronta due situazioni, al comma 1 considerando la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico e, al comma 2, le comunità straniere.
Soccorre la necessità, se si vuole l’opportunità, di rammentare che si tratta di due situazioni non sovrapponibili, anche se la professione di culto diverso da quello cattolico possa indurre, ad un osservatore superficiale, una certa quale “sovrapponibilità”, che non ha alcuna ragione di sussistere, dato che in Italia (comunità nazionale) sono sempre stati presenti comunità di persone professanti culti diversi da quello cattolico, il quale, per quanto fortemente maggioritario, non è mai stato “unico” e ciò anche quando il culto cattolico ha assunto, col Concordato del 1929, la qualificazione di “religione di Stato” (Cfr.… ... Leggi il resto
È morta la zia
È morta la zia, per quanto ancora abbastanza giovane per questo evento, avendo solo 96 anni.
La peculiarità non è data dall’età, ma dal fatto che la beneamata defunta era, e contemporaneamente, zia di due persone tra loro coniugate.
Non accade spesso, ma questa duplice posizione, che è relativamente rara, consente di esaminare le relazioni di parentela e di affinità ai fini del diritto di sepoltura, alla luce dell’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto