Il contesto
Un comune, costituito da un capoluogo e tre frazioni delle quali una di pianura e una di collina; nella frazione di pianura era/è presente un cimitero frazionale.
Verso il 1940 (le indicazioni temporali sono meramente indicative, salve quelle più recenti) nasce una Bambina (la chiameremo semplicemente così) che muore quando ha attorno ad un anno di età.
Viene sepolta nel c.d. “campo bambini” e un po’ dopo la metà degli anni ’50 del XX sec.… ... Leggi il resto
Autore: Sereno Scolaro
Non basta considerare la data di promulgazione
Talora capita di leggere affermazioni che si dolgono del fatto che questa o quella disposizione, sia essa di legge che di regolamento, “richieda” modificazione in quanto risalente ad una data epoca, magari solo alcuni anni o pochi decenni addietro.
Non si intende qui negare come vi siano disposizioni che meriterebbero interventi che tengano conto dei mutamenti intervenuti, ma unicamente argomentare come utilizzare il parametro temporale, specie quando assunto isolato da ogni contesto, non sia, di per sé stesso, uno strumento utile, men che meno efficiente e funzionale.… ... Leggi il resto
Il verbale di cremazione
Il verbale di cremazione è richiamato all’art. 81 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., prevedendo, per inciso, che abbia quale contenuto proprio la consegna dell’urna cineraria e non l’avvenuta esecuzione della cremazione in sé.
Anche se, nella pratica operativa, spesso viene privilegiata questa seconda e non la prima, per quanto quest’ultima ne sia successiva.
Non ci addentriamo sulle destinazioni dei tre esemplari, se non per rilevare che il terzo viene trasmesso all’ufficiale dello stato civile, senza indicazioni circa quale ne sia il destinatario di tale trasmissione (cioè quello che ha rilasciato l’autorizzazione alla cremazione, oppure quello operante presso il comune nel cui cimitero è operativo l’impianto di cremazione), anche se un approccio sistematico porta ad individuarlo nel primo, non solo per la competenza (territoriale, da non confondere con quella funzionale) al rilascio dell’autorizzazione alla cremazione, ma anche richiamandosi alla previsione dell’art.… ... Leggi il resto
Defunti da malattie infettive e diffusive – 2/2
Dopo questo inciso, sorgono due fattori da considerare:
A – individuazione dei casi in cui l’art. 84, lett. b) si applichi, cioè quando si tratti di defunti per malattia infettiva e diffusiva, nonché
B – quando siano decorsi i 2 anni dalla morte.
Come già rilevato altrove, questo secondo fattore non risulta, a rigore, dai registri cimiteriali di cui all’art. 52 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., dato che le “notizie” che il suo comma 2 richiama sono l’età, ma non la data di morte, anche se a questa può porsi un certo quale rimedio tenendo conto del fatto che, tra le “notizie”, vi è il luogo e data di nascita del defunto, dati che correlati all’età possono portare a individuare una data di morte collocata tra due anni consecutivi.… ... Leggi il resto
Defunti da malattie infettive e diffusive – 1/2
La pandemia da Covid-19, tutt’altro che “archiviata” pur dopo la cessazione dello stato di emergenza, ha riportato l’attenzione sui morti da malattie infettive e diffusive di cui allo specifico Elenco pubblicato dal Ministero della salute, situazioni, in precedenza, erano abbastanza rarefatte.
Questa attenzione porta a richiamare non solo gli artt. 18 e 25 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., ma altresì il successivo art. 84, in particolare la sua lett. b), che ammette la possibilità di esumazioni straordinarie quando trattasi della salma di persona morta di malattia infettiva contagiosa, a meno che (i) siano già trascorsi due anni dalla morte e (ii) il coordinatore sanitario dichiari che essa può essere eseguita senza alcun pregiudizio per la salute pubblica.… ... Leggi il resto
La discrezione non guasta
È spiaciuto leggere la decisione del TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, 7 febbraio 2022, n. 279 (reperibile, per gli Abbonati PREMIUM, alla Sezione SENTENZE) poiché riguarda una situazione che ha visto il comune porre in essere comportamenti … (evitiamo gli aggettivi che rischierebbero di non essere adeguati), che hanno portato alla condanna (e quanto liquidato dal TAR potrebbe essere solo una parte).
Si tratta di un’ulteriore comprova che nelle gestioni cimiteriali è necessaria una certa quale professionalità.… ... Leggi il resto
Forme di manifestazione della volontà alla dispersione ceneri: un caso che stimola approfondimenti
È stata prospettata una situazione “stimolante”, nel senso che due figlie di un defunto, dopo aver richiesto la cremazione e successiva tumulazione dell’urna del defunto padre in apposito loculo, sono venute in possesso di una dichiarazione di volontà rilasciata in forma scritta alla SO.CREM. e risalente all’anno 2003 con la quale il padre chiedeva di essere cremato con successiva dispersione in natura delle ceneri.
Tuttavia, le figlie hanno raccontato come il padre, negli ultimi anni, avesse sempre chiesto oralmente di essere tumulato nel loculo di cui sopra, loculo che peraltro è stato da lui appositamente rinnovato.… ... Leggi il resto
Sulla modifica, nel tempo, degli atti di concessione cimiteriale
In una specifica situazione è stato chiesto se una persona, titolare della concessione del diritto d’uso di un loculo (colombaro o altra denominazione locale; è noto come localmente possano essere in uso denominazioni differenti), cioè di un sepolcro a sistema di tumulazione mono-posto, potesse accogliere in questo il feretro del figlio, in relazione all’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., oppure l’urna cineraria contenente le ceneri dello stesso. Oppure, se a questo fine fosse necessario procedere a modificare l’atto di concessione.… ... Leggi il resto
Casi speciali di riduzione del periodo di osservazione dei cadaveri
Il Capo II del d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. è rubricato: “Periodo di osservazione dei cadaveri” e in questo contesto l’art. 8 individua alcune operazioni che non possono trovare esecuzione prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso, prevedendo, immediatamente di seguito, (a) salvo i casi di decapitazione o di maciullamento e (b) salvo quelli nei quali il medico avrà accertato la morte anche mediante l’ausilio di elettrocardiografo, la cui registrazione …ecc.… ... Leggi il resto
Potestà legislative: le molte difficoltà di applicazione
Anche se possa apparire strano o, meglio, riferibile ad una sorta di “archeologia giuridica” (dato che molte persone non erano ancora “operative”), vi è ancora chi ricorda quanto prevedesse l’art. 117 Cost., prima dell’entrata in vigore (avvenuta l’8 novembre 2001) della L. Cost. 18 ottobre 2001, n. 3.
Infatti, il suo testo originario era:
… ... Leggi il resto“””
[I] La Regione emana per le seguenti materie norme legislative nei limiti dei principî fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato, sempreché le norme stesse non siano in contrasto con l’interesse nazionale e con quello di altre Regioni: [ 1 ] = ordinamento degli uffici e degli enti amministrativi dipendenti dalla Regione; = circoscrizioni comunali; = polizia locale urbana e rurale; = fiere e mercati; = beneficenza pubblica ed assistenza sanitaria ed ospedaliera; = istruzione artigiana e professionale e assistenza scolastica; = musei e biblioteche di enti locali; = urbanistica; = turismo ed industria alberghiera; = tranvie e linee automobilistiche di interesse regionale; = viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse regionale; = navigazione e porti lacuali; = acque minerali e termali; = cave e torbiere; = caccia; = pesca nelle acque interne; = agricoltura e foreste; = artigianato; = altre materie indicate da leggi costituzionali.
Luogo di morte…fittizio
L’art. 138 R. D. 9 luglio 1939, n. 1238 recitava:
“[I] La dichiarazione di morte è fatta entro ventiquattro ore dal decesso all’ufficiale dello stato civile del luogo da uno dei congiunti o da persona convivente col defunto o da un loro delegato o, in mancanza, da persona informata del decesso. Se la morte avviene fuori dell’abitazione del defunto, la dichiarazione può anche essere fatta da due persone che ne sono informate.
[II] In caso di morte in un ospedale, collegio, istituto o stabilimento qualsiasi, il direttore o chi ne è delegato dall’amministrazione deve trasmettere avviso della morte, nel termine fissato nel comma precedente, all’ufficiale dello stato civile con le indicazioni stabilite nell’art.… ... Leggi il resto
In quale “materia” opera il D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254?
Vi sono già state occasioni per ricordare l’evoluzione semantica del termine “resti mortali”. Non si può trascurare come su una tale definizione non siano mancate norme regionali che a propria volta hanno fatto ricorso a definizioni non propriamente coerenti con quelle presenti nel d.P.R. 15 luglio 2003, n. 254, a volte utilizzando lo strumento della legge (norma di rango primario) per discostarsi da disposizioni regolamentari (norme di rango secondario). E’ abbastanza diffusa la situazione nella quale le normative regionali sono scarsamente attente circa le differenze tra norme di rango primario e norme di rango secondario, forse in parte dovuta al fatto che, qui o là, i procedimenti di formazione delle une e delle altre non sono particolarmente differenziati, spesso coinvolgendo i medesimi organi, per non considerare come in molte realtà si sia fatto ricorso a “fonti”, che non sono “fonti del diritto”, quali gli atti amministrativi, a volte adottati dall’organo esecutivo (Giunta regionale), altre volte anche ricorrendo a “direttive”, altre volte ancora ad atti amministrativi adottati da organi con competenze attuative di atti di indirizzo politico-organizzativo (dirigenti).… ... Leggi il resto
Cimiteri privati? È questione, anche, di c.d. “memoria storica”
Nella abbastanza quotidiana ricerca di documenti, tra i numerosi files, è ri-emersa una non recentissima (risalente all’incirca a 8-9 anni addietro) nota di un ufficio regionale contenente un parere allora richiesto su una specifica questione, da cui si traggono testualmente i passi sostanziali, nota sulla quale, a suo tempo, si aveva, intenzionalmente, evitato ogni intervento, anche se solo a commento. In essa si legge: “…. Già l’art. 337 del Testo unico delle leggi sanitarie stabilisce l’obbligo, in capo ad ogni comune, di realizzare almeno un cimitero ….… ... Leggi il resto
Adozioni…al plurale e “particolarità” in casi “particolari”
Allorquando si tratti di “disegnare”, in sede di Regolamento comunale di polizia mortuaria, unica “fonte” a ciò deputata, quale sia l’ambito della famiglia o, se lo si voglia, dell’appartenenza alla famiglia del concessionario, ai fini dell’applicazione dell’art. 93, comma 1 d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. (ambito che influisce anche, in parte, sul comma 2, quanto meno sulla situazione delle persone che risultino essere state con loro conviventi), può essere facile, attenendosi alla giurisprudenza formatasi in proposito, individuare tale ambito considerando le persone che siano, o siano state, in considerazione del concessionario del sepolcro, in relazione di coniugio (o, istituti a questo assimilabili), di parentela o di affinità (magari “graduandone” i gradi e le linee di computo ai fini del diritto d’uso del sepolcro).… ... Leggi il resto
Attorno alla gestione dei crematori
Talora si ha la sensazione che la gestione degli impianti di cremazione sia considerata una mera “fase” di processi attivabili nell’immediato post mortem, anziché una pratica cui accedere per scelta personale, inserita in un complesso di attività, di fasi spesso di lungo respiro, impostazione che può assumere il carattere di un “qualche cosa” ascrivibile alla crescita di valore aggiunto di una serie strutturata di servizi.
Al contrario, l’art. 6, comma 2 L. 30 marzo 2001, n.… ... Leggi il resto
Mezzi funebri: disinfezione o sanificazione? – 2/2
In altre regioni (a partire dalla regione Veneto, cui si sono ispirate altre, anche se prima l’art. 37, comma 2 reg. reg. (Lombardia) 9 novembre 2004, n. 6 avesse usato il termine “sanificazione” …) sono state introdotte (con legge, e non con norme regolamentari e, quindi, con un aggravamento del rango normativo) alle indicazioni: l’art. 24, comma 2 L. R. (Veneto) 4 marzo 2010, n. 18 e s.m. prevede infatti: “Le rimesse in cui sono ricoverati i mezzi funebri sono provviste di attrezzature per la pulizia e per la sanificazione degli stessi”, con una formula che richiama quella dell’art.… ... Leggi il resto