Dalla (inesistente) “constatazione di morte” al “riscontro diagnostico”

Talora possono esservi in uso espressioni originate dalla prassi, ma che non trovano copertura (men che meno – a volte – definizione normativa), ma che sono utilizzate de facto per inerzia.
Al punto che si consolidano e, prima o poi, possono trovare accoglimento anche in testi normativi, specie quando redatti da soggetti cui sono estranei atteggiamenti di una qualche minima “pulizia” testuale.
Ne è esempio, anche frequente, l’espressione di constatazione di morte, che, per l’appunto non ha altra fonte se non l’uso materiale fattone.… ... Leggi il resto

Effetti “collaterali” dell’abrogazione del R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 sul diritto di sepolcro

Di tanto in tanto, e con criterio di geo-localizzazione, è possibile leggere pronunce della giustizia amministrativa che danno come fatto scontato che alcune disposizioni, abrogate dal 10 febbraio 1976, siano tuttora “praticabili”.
Si tratta, in particolare, dell’art. 71 R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880, entrato in vigore il 1° luglio 1943, termini temporali comunque successivi all’entrata in vigore dell’attuale C.C.
Esso, tra le altre previsioni, ammetteva la possibilità che il diritto di sepolcro potesse essere oggetto di trasferimento a terzi sia con atti inter vivos sia mortis causa.… ... Leggi il resto

L’importanza dell’incaricato del trasporto funebre

La circolare del Ministero della sanità n. 24 del 24 giugno 1993 ebbe il dichiarato fine di uniformare su tutto il territorio nazionale l’applicazione del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 fornendo chiarimenti, di concerto con il Consiglio superiore di sanità.
Il punto 5.4) considera la figura dell’incaricato del trasporto richiamato agli artt. 19 e 23 dell’anzidetto decreto del Presidente della Repubblica.
Ne precisa la figura ({1} dipendente o {2} persona fisica o {3} ditta a ciò commissionata, da (i)….,… ... Leggi il resto

Geometrie non-euclidee … e pianificazione delle inumazioni

È accessibile un interessante volume che raccoglie le “Opere complete” di Euclide, in versione bilingue (greco-italiano).
Per qualche giorno (usare altre denominazioni di unità di tempo parrebbe improprio rispetto alla perpetuità, tara che affligge il sistema cimiteriale) queste proposizioni hanno costituito un caposaldo, abbastanza indiscusso.
Poi lentamente qualcuno ha iniziato a metterle in discussione, ad iniziare da Saccheri (1667-1733), per proseguire con Bolyai, Lobachevsky, Riemann, Beltrami e molti altri (non dimentichiamo Gauss).
Nel contesto della materie afferenti alle gestioni cimiteriali, un qualche cosa assimilabile, negli effetti, alle preposizioni euclidee può essere individuato nell’art.… ... Leggi il resto

Casse mortuarie: evoluzioni sugli spessori

In linea di massima, allorquando si considerano le casse mortuarie, si individuano due grandi tipologie, quelle in legno e quelle, duplici, date da una parte in legno ed una parte in metallo. Quest’ultimo ristretto allo zinco oppure al piombo, con qualche deroga.
Oltretutto, poco si dice del legno, salvo ricordare come in molti Regolamenti comunali di polizia mortuaria del passato, spesso, si rinvenissero disposizioni per l’ordinaria inumazione.
In questo caso le casse dovevano essere in legno dolce, a volte indicando esemplificativamente alcune essenze vegetali.… ... Leggi il resto

I due livelli attivi nelle concessioni cimiteriali fatte ad “enti”

Negli artt. 90 e 93 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. si prendono in considerazione, in tema di concessioni cimiteriali e loro usi, gli “enti”.
Il termine è presente anche in altre disposizioni, quali gli artt. 80, 94 e 98, ma pur sempre nei contesti disegnati dai precedenti.
Nel primo quali possibili destinatari di concessioni cimiteriali (parallelamente ai “privati”), nel secondo in relazione alla regolazione del diritto d’uso.
Ciò osservando come queste concessioni possano riguardare sepolture a sistema di tumulazione:
(a) individuale,
(b) per famiglie e
(c) collettività
),
oppure sepolture a sistema di inumazione:
(a) per famiglie e
(b) collettività
).… ... Leggi il resto

Per il vilipendio di sepolcro non bastano le scuse sui “social”

Con la pronuncia della Corte di Cassazione, Sez. III Pen. 19 giugno 2024, n. 24271 (reperibile, per gli Abbonati PREMIUM e LITE Norme nella Sezione SENTENZE, si prende in considerazione la portata dell’art. 408 C.P. (Vilipendio di sepolcro), con un insieme di considerazioni che vanno dalla qualificazione del concetto di pietas fino a quella concernente la sua natura di previsione per c.d. dolo generico.
Aspetto questo in cui si afferma, esplicitamente, come risulti pertanto irrilevante il movente dell’azione, né essendo necessaria l’intenzione di offendere la memoria di un determinato defunto, e la circostanza che la condotta sia avvenuta non per arrecare offesa al defunto, ma alla persona che aveva fatto sistemare la tomba per onorarlo e ricordarlo.… ... Leggi il resto

Alcune note riguardanti i piani regolatori cimiteriali

In una specifica realtà territoriale, non proprio mignon, è stata avvertita l’esigenza di ri-affrontare la tematica relativa al Piano regolatore cimiteriale (di seguito: P.R.C.) considerando i consistenti cambiamenti avvenuti.
In questa sede è stato adottato un approccio che non solo desse “sostanza” al costruendo strumento per la gestione cimiteriale, andando ben oltre alla rachitica (è permesso l’uso di questo termine?) previsione dell’art. 91 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Questo rinvia al precedente art.… ... Leggi il resto

Di che legno possono essere costruite le casse mortuarie

Una delle disposizioni della L. 30 marzo 2001, n. 130 è stata (purtroppo) quella dell’art. 8.
Sulla carta, prevedeva che dovesse essere emanato, entro il 4 agosto 2001, un decreto interministeriale di definizione delle norme tecniche (i) per la realizzazione dei crematori.
Questo relativamente (i-a) ai limiti di emissione, (i-b) agli impianti ed ambienti tecnologici, nonché (ii) ai materiali per la costruzione delle bare destinate alla cremazione.
La non avvenuta emanazione di un tale D.I.… ... Leggi il resto

Cremazione di spoglie mortali – 2/2

Ovviamente, con l’eccezione della constatazione di avvenuto completamento della mineralizzazione, accertamento che consente di fare ricorso (sotto il profilo sostanziale) ad operazioni nettamente analoghe a quelle già viste con riguardo all’art. 85.
Nell’esecuzione delle estumulazioni operano i limiti e divieti posti dal successivo art. 87. Ma anche la tumulazione non è illimitata nel tempo (trascuriamo, intenzionalmente, i residui casi di concessioni date in perpetuo), dato che l’art. 88 consente, alle condizioni ivi indicate, anche una certa quale movimentabilità (e dopo qualsiasi periodo) dei feretri (c) destinati ad essere trasportati in altra sede (a condizione che, aperto il tumulo, il coordinatore sanitario constati la perfetta tenuta del feretro e dichiari che il suo trasferimento in altra sede può farsi senza alcun pregiudizio per la salute pubblica), dove l’”altra sede” può essere sia altra tumulazione , sia la cremazione, sia l’inumazione (anche qui con le variabili del medesimo cimitero, di altro cimitero del medesimo comune, si altro comune, ecc.).… ... Leggi il resto

Cremazione di spoglie mortali – 1/2

Può anche accadere che figure non riconducibili alla qualificazione di “addetti ai lavori” possano incorrere in imprecisioni, cui possono conseguire effetti impropri o non voluti.
Questo anche quando vi fosse una volontà di ricorrere a formulazioni semplici.
Nell’articolato armamentario di norme regionali, queste situazioni emergono a più riprese, non senza sconfinare in ambiti che la ripartizione delle competenze legislative prevederebbe, trattando materie aventi oggettiva natura di un dato tipo come se ne avessero altra.
Un esempio può ricavarsi da quella particolare pluralità di operazioni che trovano esecuzione, “dopo” la “sepoltura” e che in ragione della diversa pratica funeraria di questa assumono la veste di “esumazioni”, oppure di “estumulazioni”, operazioni regolate dal Capo XVII D.P.R.… ... Leggi il resto

A quando la digitalizzazione delle schede di morte?

La Direzione centrale per la raccolta dati ha emesso la circolare ISTAT prot. gen. n. 2796022/24 del 13 dicembre 2024, avente ad oggetto: “Rilevazioni demografiche e sanitarie per l’anno 2025 – Attività di produzione statistica demografica degli Uffici Comunali e degli Uffici territoriali del Governo”.
Il Punto 3.7 “ Rilevazione su decessi e cause di morte (Modelli Istat D.4 e D.4bis IST-00095)” si apre con una ”Avvertenza” che preannuncia innovazioni: peccato che siano almeno 3 anni, se non di più, che in queste annuali circolari si preannuncia il progressivo passaggio alla certificazione elettronica (con corrispondente abbandono della certificazione cartacea), come effetto delle disposizioni dell’art.… ... Leggi il resto

Quando gli annunci funebri erano predisposti dalle tipografie

All’ingresso della tipografia vi era il cartello indicante gli orari di lavoro (giornate intere dal lunedì al venerdì, sabato solo mattino).
Ma le imprese di onoranze (pompe?) funebri sapevano che potevano rivolgersene anche la domenica mattina (8.00 – 12.00), quando dovessero richiedere la stampa di avvisi funebri (detti anche: necrologi e, che in date località erano denominati con nomi specifici).
Queste presenze domenicali potevano venire assicurate dal titolare della tipografia, ma anche da qualche familiare collaborante o, più raramente, da personale dipendente con una qualche anzianità.… ... Leggi il resto

Tumulare quando … ormai ….

L’art. 92, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. individua una durata massima per le concessioni cimiteriali, siano quelle considerate al precedente art. 90, comma 1, oppure comma 2.
In ogni caso, la determinazione nello specifico della durata spetta al comune, attraverso lo strumento del Regolamento comunale di polizia mortuaria.
“Nello specifico” dal momento che la relativa determinazione può avvenire fissando una data durata a prescindere dalla tipologia di concessioni, oppure differenziando le durate in relazione alla loro tipologia.… ... Leggi il resto

Un salto nel … vuoto

In plurime occasioni è stato sostenuto che il tasso di crescita dell’accesso alla pratica funeraria della cremazione abbia alterato le tipologie delle “domande” in ambito cimiteriale, alterando impostazioni fortemente risalenti.
Si tratta di fenomeni complessi che non possono essere fatti oggetto di computo (previsione, ecc.) unicamente assumendo il parametro della mortalità, parametro che risulta perfino fuorviante, occorrendo tenere conto di ben altro.
Non solo mutano i rapporti tra inumazione e tumulazione (che hanno elemento comune la mortalità ed elemento di differenziazione il fatto che la prima richiede superfici e la seconda volumi), ma anche per il fatto che, intervenuta la cremazione, le destinazioni delle ceneri vedono una domanda di spazi cimiteriali stimabile, e stimata, sui 2/3 delle cremazioni eseguite, mentre per la parte residua si possono avere o la dispersione delle ceneri oppure l’affidamento ai familiari delle urne cinerarie (che, prima o poi, in tempi non definibili, né prevedibili, dovrebbero riproporre una qualche domanda cimiteriale, fosse pure l’uso del cinerario comune).… ... Leggi il resto

Non effettuare la visita necroscopica senza averla fatta costituisce reato, di falsità ideologica

La Corte di Cassazione, Sez. V Pen., 23 luglio 2024, n. 30322 (reperibile per gli Abbonati PREMIUM alla Sezione SENTENZE, chiamata a decidere sul ricorso avverso a precedente decisione della Corte d’Appello, ha confermato questa, con plurime considerazioni, in particolare sul fatto che la visita necroscopica da parte del medico necroscopo debba avvenire de facto, oltretutto ponendo in evidenza la differenza che intercorre tra la certificazione che sia rilasciata dal medico curante e la certificazione spettante al medico necroscopo.… ... Leggi il resto