Le competenze, su base territoriale, nel rilascio della autorizzazione per la cremazione di cadaveri

L’art. 79 dell’ancora (residualmente?) vigente regolamento nazionale di polizia mortuaria non specificava espressamente  a quale comune spettasse il rilascio dell’autorizzazione alla cremazione, relativamente ad una persona che, eventualmente, dovesse decedere in una località diversa dal proprio domicilio abituale. La prefata ambiguità è stata, però, sanata del controverso art. 3 L. n. 130/2001, ritenuto da fonti ministeriali, come già pienamente applicabile, proprio per questa ragione, data la novella, sarebbe, infatti, rigoroso parlarne al tempo passato, (per sopravvenuta, ma non dichiarata, abrogazione, forse?).… ... Leggi il resto

Perchè pubblicate anche le foto macabre?

Cara Redazione,
nel ringraziare per le informazioni che ci provengono dalla Vostra rivista on line, chiediamo se sia così necessario l’uso di fotografie relative a resti mortali e simili.
Sinceramente, pur essendo del settore, non ritengo così piacevole vedere certe immagini. Ovvio, se necessario, per lavoro si fa, ma se si può evitare…
L’indice tante volte invoglia la lettura dei Vs. articoli ma quando ci si trova di fronte alle fotografie (che per di più non sono di utilità per meglio capire i Vs.
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Morte dovuta a reato, prescrizione del delitto e cremazione diretta del resto mortale

L’art. 3, comma 1, lett. g) L. 30 marzo 2001, n. 130, disciplina la cremazione non tanto dei “resti mortali”, quali così definiti in momento successivo alla sua emanazione, ma di altro, cioè di quanto si rinvenga, decorso il termine, differente in relazione alla pratica funeraria cui precedentemente era stato fatto ricorso, senza alcuna valutazione, constatazione, verifica medico-legale sullo stato delle spoglie mortali, cioè non prendendo proprio in considerazione l’eventuale condizione conservativo-trasformativa oppure, quando si abbia, l’avvenuto completamento dei processi di naturale scheletrizzazione.… ... Leggi il resto

Il trasporto di salme “a cassa aperta” dal deposito d’osservazione istituzionale a domicili privati: normative regionali e nazionali a confronto

Premessa:
tutto lo sviluppo logico-argomentativo di quest’articolo è giocato sulla differenza sostanziale tra i concetti di salma e cadavere.
Salma è il corpo umano privo di vita prima del definitivo accertamento del decesso, cadavere è il corpo umano primo di vita, quando sia completamente decorso il periodo d’osservazione e sia stato fugato il sospetto di morte apparente.

Vagando sul web, ci siamo imbattuti in un forum, dedicato alla polizia mortuaria, da cui spiccava questo interessante quesito:

Il Sig.… ... Leggi il resto

Necrologi o necro-loghi?

Spesso i giornali locali, proprio perchè più vicini alla dimensione del vivere quotidiano, ed alle sue bassezze, purtroppo, pubblicano, sempre più spesso, curiose inchieste sulle guerre sommerse nel mondo sepolto di certa parte degli…operatori del post mortem, pur di accaparrarsi il funerale o l’agognata visibilità.

Il casus belli, sempre più spesso è rappresentato dagli avvisi murali.

Pare che, per procacciarsi il poco spazio disponibile nelle bacheche comunali, i manifesti vengano strappati con furiosa solerzia, anche prima dei tre giorni (solitamente) canonici di esposizione.… ... Leggi il resto

Polizia Mortuaria: chi firma – davvero – le autorizzazioni? – 2/2

Rispetto ad altre attribuzioni a servizi del Comune presenti nel D.P.R. 285/90, l’ascrivibilità odierna di quest’ultime in capo ad unità, anche complesse, attualmente (si ripete, volutamente, questo concetto, seppure esso risalga al 13/6/1990!) titolate a rilasciare i rispettivi atti autorizzativi, risulta abbastanza chiara o, a volte, perfino lapalissiana (autorizzazioni al trasporto di cadavere, autorizzazioni alla cremazione, regolazione delle esumazioni/estumulazioni, ecc.).
D’altra parte altrove è ben altrettanto chiara la titolarità unica sindacale (art. 10 D.P.R. 285/90 – riduzione del periodo d’osservazione – in relazione all’art.… ... Leggi il resto

Polizia Mortuaria: chi firma – davvero – le autorizzazioni? – 1/2

Tutte le autorizzazioni, così come qualsiasi altro atto amministrativo, perfezionate da un soggetto non titolato ad accordarle non sono nulle, bensì annullabili perché viziate, appunto, da incompetenza, come sancito dalla Legge n. 241/1990 e successive modificazioni/integrazioni (art. 21 octies), mentre se la mancanza del necessario potere funzionale fosse assoluta l’atto sarebbe, invece, secondo almeno un certo filone della dottrina, addirittura inesistente ex art. 21-septies.
Ma questa questione sullo stato “patologico” delle autorizzazioni al trasporto funebre dovrebbe pur sempre esser sollevata da chi (???)… ... Leggi il resto

Emozioni e malinconia nelle epigrafi latine

Anno aetatis suae (A.A.S.)
– Nell’anno (indicare il numero di anni) della sua vita (è scomparso…)

Ad patres:
– È ritornato ai propri padri, è ritornato alla casa del Padre.

Anno Domini (A.D.)
– Nell’anno del Signore.

Annos vixit (a.v.)
– La sua vita durò… (il numero degli anni).

Beatae memoriae (B.M.)
– Alla beata memoria di…

Dei gratia
– Grazie a Dio/ con l’aiuto di Dio.

Dei gratias
– Sia renda Grazie a Dio.

Deo, Optimo, Maximo (D.O.M.)... Leggi il resto

Polizia Mortuaria: il problema della “delega” a firmare le autorizzazioni

Secondo la giurisprudenza amministrativa (TAR Basilicata, 2 agosto 2005, n. 739; ma nello stesso senso, Cass. Civ. sez. II, 6 novembre 2006, n. 23622) va disattesa la lettura dell’art. 107, comma 5, per quale il rimando operato da tale norma all’art. 50, comma 3, comporterebbe la salvezza di tutte le pre-vigenti disposizioni (già emanate prima del 13 ottobre 2000, data di entrata in vigore del T.U.E.L.), che rimettono ai Sindaci la competenza ad emanare atti amministrativi di gestione: infatti, lo stesso art.… ... Leggi il resto

Polizia mortuaria e principio della competenza territoriale, anche negli adempimenti di stato civile

Con l’entrata in vigore del D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396, può essersi percepita questa sensazione: la materia degli atti di morte è quella sfera di adempimenti che ha subito meno modificazioni rispetto alla normativa precedente, poiché anche i pur presenti mutamenti anno avuto portata principalmente nominalistica.
In effetti, il tradizionale istituto del permesso di seppellimento è venuto meno, sostituito dall’autorizzazione all’inumazione od alla tumulazione o, distintamente, dall’autorizzazione alla cremazione, attribuita questa alla titolarità di un soggetto diverso (il dirigente per il rinvio dell’art.… ... Leggi il resto

Articolo 77 comma 1 D.P.R. n. 285/1990, paragrafo 3 Circolare Sanità n.10 del 31/07/98 – Quando occorre provvedere davvero al rifascio del feretro?

Un’impresa funebre ci ha segnalato un caso piuttosto problematico, in cui si è venuta a trovare durante un’estumulazione straordinaria.
Il valore didattico di questo episodio ci è subito parso di notevole valore, così lo sottoponiamo all’attenzione del nostro pubblico.


Gentile redazione,
durante un’estumulazione straordinaria si è verificato un singolare episodio.

Quando abbiamo rimosso lapide e tamponatura per aver diretto accesso al feretro:
1. Il cofano ligneo, dopo soli 5 anni di sepoltura in cella muraria, presentava ampie superfici intaccate da una muffa biancastra.

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Ossa, ceneri e resti mortali: diversità nelle metodologie di tumulazione

La circolare n. 24 del 24/6/1993, emanata dall’allora Ministero della Sanità, al punto 2 del paragrafo 13, consente la collocazione di più cassette di resti e di urne cinerarie in un unico tumulo, sia o meno presente un feretro.
Poniamo, allora, questo caso di scuola: in un loculo, magari a concessione perpetua, sono raccolte unicamente diverse cassettine ossario.
È d’obbligo indicare sulla lapide tutti i nominativi ed estremi anagrafici dei defunti cui appartennero quei resti ossei?… ... Leggi il resto

Sociologia dell’evento funerale

È sentimento comune a tutte le culture riconoscere la tragicità della morte ed il malinconico dissolversi dell’esistenza nel mistero della soglia eterna.
Secondo gli antropologi la nostra sfortunata specie, definita “umana”, deve proprio la sua denominazione alla pratica delle sepolture, siccome il vocabolo latino “humus” ossia “terra” dimostra un legame, di certo non casuale, con il termine “inumare”, ossia seppellire.
L’inizio d’ogni civiltà sarebbe, allora, indelebilmente segnato dalle pratiche funerarie, perché l’uomo si distingue da tutti i viventi proprio per il suo sentimento di pietà verso i suoi morti.… ... Leggi il resto

La simbologia funeraria nel linguaggio sepolcrale

Ancora

Antichissimo simbolo cristiano di speranza codificato, da quasi 2000 anni, nel linguaggio misterioso della simbologia funeraria.
Si trovano diversi esempi di quest’emblema negli affreschi e nei graffiti che ornano, ancor oggi, i cunicoli delle catacombe.
Spesso è conficcata tra le rocce.
Le lapidi nei cimiteri dei villaggi, dove la pesca è la prima risorsa economica, sono, quasi sempre, decorate con ancore, anche reali, e di notevoli proporzioni.

Angeli

Sono, da sempre, ritratti in tutti i tipi di pose con differenti significati allegorici.… ... Leggi il resto

Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte II

Il DPR 285/90 al CAPO XVII, dedicato ad esumazioni ed estumulazioni, non impone di dare adeguata pubblicità-notizia al disseppellimento1 dei cadaveri (rectius: delle loro ossa2 o delle loro trasformazioni di stato), ma questa precauzione di corretto rapporto con la cittadinanza diviene pressoché d’obbligo quando si chieda il consenso (o, al contrario, la manifestazione di palese disinteresse) degli aventi diritto per particolari destinazioni dei resti mortali, come avviene appunto con la cremazione.

La ritumulazione, essendo pur sempre una forma di sepoltura privata, sarà sempre subordinata al versamento di un canone3 per ottenere in concessione in uso un avello, una cella sepolcrale, un loculo, una nicchia muraria, oppure per rinnovare una concessione preesistente ex Art.… ... Leggi il resto

Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte I

Cara Redazione,
esercito la professione di impresario funebre.
L’art. 3 comma 5 DPR 15 luglio 2003 n. 24 così testualmente recita:
“Per la sepoltura in cimitero, o la cremazione dei resti mortali le autorizzazione al trasporto, inumazione, tumulazione o cremazione sono rilasciate dal competente ufficio del comune in cui sono stati esumati o estumulati”.
Questa formulazione merita alcune considerazioni: a tal proposito, come necessaria premessa si può proficuamente consultare la nota di Gabriele Casoni su: “Disciplina delle cremazioni, limiti e competenze” la cui indicazione bibliografica è: “Lo Stato Civile Italiano, novembre 1997”.… ... Leggi il resto