“Alcuni Autori hanno affermato che i due termini di “lucro” e “speculazione” debbano essere considerati in senso neutro e tecnico, quali definiti dal Codice Civile, in funzione di una certa presa di distanza da altri significati che possano dedursi, a volte, dal c.d. linguaggio comune, laddove, in questo ultimo contesto, possono aversi elementi semantici connotati da giudizi di valore e merito, talora anche negativi”. (Così, almeno, ci rammenta Sereno Scolaro, sulla pagine de: “I Servizi Funerari”, n.1/2016″).… ... Leggi il resto
Autore: Necroforo
Sepolcri privati extra moenia e zona di rispetto sanitaria
Recentemente, la Direzione Centrale per le Autonomie Locali del Ministero dell’Interno ha formulato, in risposta a preciso quesito, un’analisi articolata sulla disciplina della sepoltura fuori dalle aree cimiteriali nell’ordinamento legislativo italiano, anche in considerazione di quest’aspetto sistemico: il quesito proposto non avrebbe teso ad ottenere una soluzione particolare ad un solo caso specifico, quanto un inquadramento dogmatico della disciplina nel suo complesso, quindi di grande valore didattico per noi tutti.
Nella risposta al soggetto istante (un Comune), per altro, in materia di tumulazione privilegiata (art.… ... Leggi il resto
Una chiesa d’ossa – 2/2
Nella prima parte di questo breve saggio, abbiamo chiuso, tratteggiando un’immagine quasi blasfema: due esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo (come si direbbe, senza qualche civetteria di mestiere, nella vulgata necroforese) ferocemente crocifisse.
Queste due salme senza tempo, cui un triste destino negò il riposo eterno in una tomba, riescono molto difficili da datare, alcuni rilevamenti, però, parlano di un’epoca compresa tra il XV ed il XVI secolo, quando indicativamente fu costruita la chiesa.
Quei miseri brandelli di pelle brunastra, rugosa e secca come il cuoio, assieme ai pochi stracci sfilacciati dei vestiti, che ancora li ricoprono pudicamente, per uno strano giuoco di rimandi ed involontarie simmetrie si attagliano con precisione sconcertante, ed in modo quasi diabolico, a quella scena teatrale granguignolesca [1], esasperata e quasi patetica cui sono inchiodati, come crocefissi, in una blasfema parodia del Calvario, da centinaia d’anni.… ... Leggi il resto
Una chiesa d’ossa – 1/2
L’arte macabra è, forse, la forma estrema e più oscura della pur sublime arte di saper riciclare i materiali costruttivi.
In Europa, durante il solare periodo del rinascimento, quando la cultura riscoprì l’equilibrio delle opere classiche, si affermò, per converso, anche un certo gusto diabolico e morboso verso temi funerei e soggetti mortiferi.
Molto tempo prima che il nobile concetto di donare i propri organi s’imponesse come scelta responsabile nel dibattito culturale, il genio perverso di autori maledetti, proprio perché votati al peccato della trasgressione stilistica, inventò un nuovo ruolo teatrale ed eccessivo per quegli imbarazzanti cadaveri che invadevano le cripte delle cattedrali, quando orride ghirlande di ossa o scheletri furono abbondantemente impiegati quali bizzarri motivi ornamentali.… ... Leggi il resto
Nuove famiglie: i problemi odierni per la polizia mortuaria post L. “c.d. Cirinnà n. 76/2016” – Parte 1/2
Rispetto alla possibile estensione della locuzione “familiare avente diritto” al convivente, è necessario procedere preliminarmente all’analisi dei casi nei quali la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale giungano all’equiparazione della famiglia di fatto alla famiglia fondata sul matrimonio, considerando in particolare le argomentazioni poste alla base delle principali pronunce che hanno assimilato le due diverse situazioni giuridiche soggettive.
Con la sentenza n. 404 del 1988 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 6, primo comma, della legge n.… ... Leggi il resto
Nuove famiglie: i problemi odierni per la polizia mortuaria post L. “c.d. Cirinnà” n. 76/2016 – Parte 2/2
[…omissis] “Il termine «familiare», utilizzato nell’art. 3, comma 1°, lett. e), l. n. 130/2001 (Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri), non essendo impiegato dalla Costituzione né dal Codice civile e dovendo, quindi, essere definito dal giudice, è da escludere che si riferisca esclusivamente ai parenti, ma deve essere interpretato in modo estensivo e costituzionalmente orientato alla luce degli artt. 2 e 3 Cost.; sicché al convivente more uxorio (nella specie dello stesso sesso) può estendersi l’interpretazione del termine «familiare» e dunque la legittimazione ad ottenere l’affidamento dell’urna cineraria del compagno.… ... Leggi il resto
Unione tra Comuni: polizia mortuaria…in condominio?
È da premettere che l’art. 32 del decreto legislativo 18.8.2000 n. 267, nella sua prima e vecchia formulazione, avrebbe configurato le unioni di Comuni come strumento per l’esercizio in forma associata di una pluralità di funzioni di loro competenza, non più dunque finalizzato alla fusione degli enti interessati, così come previsto dall’originario art. 26 della legge 142/90.
Siffatta forma associativa, in base al disposto degli articoli 2 e 32 del citato T.U. 267/2000, sarebbe stata qualificata come ente locale – che si sarebbe aggiunto nel panorama degli enti locali, ai Comuni – e si sarebbe dovuto dotare di proprio statuto, il quale avrebbe individuato, tra i Sindaci dei Comuni interessati, il presidente dell’Unione.… ... Leggi il resto
Sepolcri privati: gentilizi o ereditari? La possibilità di una terza via!
Innanzitutto, va sempre operata una distinzione proprio ontologica, e non solo di metodo, tra sepolcro di natura familiare (o gentilizio) e sepolcro ereditario jure successionis.
L’uno, difatti, nasce sibi familiaque suae, l’altro sorge sibi haeredibus suis, ossia segue le ordinarie norme civilistiche che regolano il trapasso mortis causa delle sostanze materiali tra il de cuius ed i suoi successori.
È forse l’unico rarefatto caso in cui al concessionario sia consentito, entro i confini già definiti della funzione sepolcrale, di poter decidere sulla sorte del bene sepolcro e sui beneficiari dei diritti che intorno a quest’ultimo gravitano, con atto di ultime volontà.… ... Leggi il resto
Atti di disposizione sul post mortem: parenti, famigliari o… congiunti?
Il carattere esemplificativo ed emblematico del titolo, volutamente obliquo e provocatorio, di questa breve analisi è pure (si spera involontariamente!) confermato dall’art. 46 della L.R. Veneto n. 18/2010, il quale, con riferimento alla cremazione, oltre alla volontà del defunto, contempla quella dei familiari (in senso stretto o paradigmatico???), rinunciando quindi all’elenco dettagliato della legge statale di principio…e qua qualche dubbio di costituzionalità potrebbe spontaneamente sorgere.
Già la L. n. 130/2001 presenta, infatti, questa ambiguità semantica nello sviluppo del suo poliedrico art.… ... Leggi il resto
Tra semplici diritti privati e non patrimoniali e diritti personalissimi: la disputa sullo jus sepulchri
Esito, a nostro avviso esiziale, di un possibile diritto di proprietà formale, molto teorico, per altro, esercitato dal famigliare sul cadavere del de cujus è ben evidente negli sviluppi logici di taluna giurisprudenza minoritaria particolarmente votata all’argomentazione categoriale.
Secondo questi orientamenti anche piuttosto estremi, a titolo esemplificativo, dopo aver qualificato il corpo inanimato come res extra commercium, grazie a più pronunce di merito, si veda: Trib. Terni, 28/02/2011 “[…] il diritto del familiare di disposizione del cadavere altrui (che costituisce una cosa extra commercium) non integra un diritto personalissimo ma, esclusivamente, un diritto privato non patrimoniale, desumibile dalla consuetudine, che spetta ai congiunti del defunto in ragione del sentimento di pietà che li lega allo stesso (ex plurimis cfr.… ... Leggi il resto
Psicologia della tanatoestetica
Il Sig. XYZ chiede come ci si debba comportare durante la vestizione di una salma che presenti un’ingessatura. L’antiestetico gesso può esser rimosso senza provocare improvvise ed evidenti profonde deformazioni nella parte del corpo immobilizzata dalla fasciatura rigida?
No, il rischio è pressoché nullo, siccome oggi, le moderne tecniche d’ortopedia in caso d’arti “spappolati”, ovvero interessati da profonde ferite accompagnate da fratture plurime ed esposte, non si ricorre più al gesso, ma ad un supporto elastico, come ad esempio un gambaletto, capace, tuttavia di garantire una certa durezza e consistenza per impedire il movimento nella zona corrispondente alla rottura ossea.… ... Leggi il resto
Ma il cadavere può esser oggetto di un diritto di proprietà? – Parte 2/2
In tale prospettiva, di una visione molto, forse troppo minimalista di quell’esternalità negativa (!) chiamata “cadavere”, utilizzando le fedeli parole di una ri-formulazione operata da Massimo Cosimo Mazzoni con riguardo a un altro ambito, altresì alquanto irto di interrogativi, sarebbe giustificato ritiene che rispetto al corpo inanimato «ciò che sta a cuore al sistema giuridico-costituzionale sia preservarne una tutela materiale come (…) entità ed identità corporea”.
È il corpo – rispetto al quale male si addice la categoria proprietaria, come ben insegna il dettato di cui all’art.… ... Leggi il resto
Ma il cadavere può esser oggetto di un diritto di proprietà? – Parte 1/2
Lo jus sepulchri soltanto se, e nella misura in cui non sia direttamente esercitato dal de cuius, si radicherà in capo ai suoi familiari, pur trattandosi, in tale ipotesi, di una titolarità sussidiaria, ancillare.
Nello jus eligendi sepulchrum, si è comunque in presenza di un diritto della personalità, in quanto tale intrasmissibile, questo almeno è pacifico.
Un diritto, dunque, che pare conoscere due differenti orizzonti funzionali, a seconda che faccia capo al de cuius oppure ad altri soggetti: nel primo caso, esso risponde all’interesse a veder trattato il corpo inanimato in modo conforme al vissuto esistenziale e valoriale, attuando una sorta di perpetuazione del senso fondante il diritto che ciascun individuo ha sul proprio corpo animato, nel solco dell’art.… ... Leggi il resto
Concessione fantasmagorica tra jus coniugii/jus sanguinis e jus haereditatis
Gentile Redazione, vorrei consultarVi per un parere pro veritate su un caso capitatomi giusto ieri.
Problema: atto di concessione stipulato da Mr. X con un Comune, qui, del modenese, in cui il sepolcro privato a sistema di tumulazione è sibi, familiaeque suae, secondo consuetudine e, soprattutto, definizione contrattuale. La “famiglia” alquanto atipica è solo delineata, poiché composta da sole sorelle, quindi non è nucleo sociale ed affettivo fondato sul matrimonio, da cui origini eventuale figliazione.
Si scatena, ovviamente, la solita furibonda guerra – tra ancora viventi – sui diritti di sepolcro, per i posti ancora vacanti.… ... Leggi il resto
Decadenza: semplice diffida o comunicazione di avvio del procedimento?
Gentilissimi, come si evince dal titolo, avrei una domanda sibillina.
Il quesito si sostanzia in questi termini minimali.
Pronuncia di decadenza per inadempienza del concessionario nell’avviare i lavori di costruzione per un sepolcro gentilizio entro il tempo previsto da una clausola dell’atto di concessione: la diffida formale è “solo” gesto di garbato richiamo istituzionale da parte del Comune prima di procedere d’ufficio o costituisce pre-condizione di legittimità all’adozione del provvedimento finale di decadenza?
Se non erro questa fattispecie è l’unica (ma non certo esaustiva) causa di decadenza espressamente menzionata al Capo XVIII D.P.R.… ... Leggi il resto
Un loculo… per due (strane storie cimiteriali)
“Come fare se un loculo é stato concesso erroneamente a due persone diverse?
Il concessionario della seconda assegnazione ha occupato con salma il loculo. Entrambi non vogliono rinunciare alla concessione.
Il primo assegnatario richiede la disponibilità del loculo mentre il secondo non vuole liberarlo”.
Vagando sul web, mi sono imbattuto nella domanda di cui sopra, che sembra pure banale, nella semplicità dell’esposizione, ma – a mio modesto avviso – nasconde interessanti spunti di discussione.
Vorrei, pertanto, renderVi edotti di alcune mie – forse distorte – congetture:
1) Se non ricorre la buona volontà di costituire, obtorto collo, di una comunione forzosa e solidale, come quando per subentro lo jus sepulchri è frazionato in quote, accettando una co-intestazione di fatto (ed una difficile…coabitazione post mortem) deve, allora, intervenire d’imperio la P.A.,… ... Leggi il resto