Il trasporto funebre internazionale secondo l’Accordo di Berlino del 10 febbraio 1937: profili e percorsi amministrativi

Austria, Belgio, Egitto, Francia, Germania, Italia, Messico, Portogallo, Repubblica ceca, Repubblica democratica del Congo, Romania, Slovacchia, Svizzera, Turchia.
Ecco i Paesi attualmente firmatari dell’accordo di Berlino sui trasporti funebri internazionali.
Ad oggi l’Italia non aderisce ancora all’accordo di Strasburgo sempre in materia funeraria.
Come ci ricorda la stessa circ. min. Sanità n. 24/1993, atto di carattere istruttivo ed esplicativo, le norme procedimentali e tecniche contenute nella Convenzione di Berlino non si applicano ai trasferimenti transfrontalieri di ceneri o ossa (il legislatore di quell’epoca ormai lontana qui usa impropriamente la formula linguistica più vaga di spoglie/resti mortali, comunque sempre completamente mineralizzati).… ... Leggi il resto

Ho visto fare cose in cimitero…

Cari lettori,

con il titolo di questo post ovviamente ispirato al celebre monologo finale del film Blade Runner, vorrei sottoporre alla Vostra attenzione alcuni spunti di ragionamento scaturiti dalle mie solite quattro chiacchiere con un “collega” necroforo e conoscente (in bar s’incontra, infatti, brutta gente!) che ho bonariamente corrotto con qualche drink a forte gradazione, tanto così per rendergli più spigliata e facile la favella espositiva.
Mi segnalano, dunque, comportamenti discutibili, ma ahinoi necessari, ascrivibili genericamente al personale necroforo dei cimiteri sempre più costretto a condizioni di lavoro impraticabili.… ... Leggi il resto

Cadaveri portatori di radioattività: procedure tecniche e competenze autorizzatorie

Come nell’evenienza delle morti dovute a malattie infettive- diffusive, di cui all’apposito elenco pubblicato dal Ministro della sanità (D.M. 15 Dicembre 1990), anche il  decesso di persone cui siano stati somministrati nuclidi radioattivi richiede l’adozione di specifiche misure cautelari, sulla base di disposizioni speciali, spesso atti di formale recepimento di direttive dell’Unione Europea, valide ex se per tutti i Paesi UE.
Dunque, qui almeno ci soccorre il diritto comunitario, quando prevale su quello interno, dalla consueta congerie e babele delle leggi regionali, spesso scoordinate tra loro.… ... Leggi il resto

Imbalsamazione: profili legali e novelle legislative regionali in itinere

I processi trasformativi del cadavere e di disgregazione della materia organica, che possono avere durata più o meno lunga, in relazione alla forma di sepoltura prescelta, devono necessariamente compiersi secondo l’ordine naturale delle cose, assicurando un’attività cimiteriale a regolata rotazione, secondo i rispettivi periodi di sepoltura legale prestabiliti, ad esempio, dal regolamento governativo di polizia mortuaria.
Il Legislatore tendenzialmente – salvo elevatissimi privilegi da riconoscersi ai Grandi! – esclude una conservazione del corpo esanime a tempo indeterminato e sine die (ma anche eccedente tempi normali di scheletrizzazione), tanto che quando tali fenomeni trasformativi cadaverici registrino – per una pluralità di fattori – esiti, anche conservativi, nella gestione ordinaria del camposanto si è in presenza di criticità, non facilmente superabili, se non con la cremazione massiva dei c.d.… ... Leggi il resto

DDL Senatore Matera per la riforma delle attività funerarie: i punti critici ai raggi X

Ecco alcune mie riflessioni da… “civetta funeraria” di ormai lungo corso, così tanto per integrare la pura illustrazione pubblicata in un precedente articolo sempre dedicato ai lavori parlamentari che riguardano da vicino la sempre più necessaria riforma della legislazione funeraria italiana.

Se, infatti, si esamina in modo sinottico il DDL Matera con le altre due proposte di legge quadro sul settore funerario emerge qualche differenza, di questo tenore, senza la pretesa di esser esaustivi:

1) Manca tutto il riordino della parte cimiteriale, demandato, forse, ad un decreto delegato del Governo, da adottarsi in seconda battuta.… ... Leggi il resto

DDL Senatore Matera: i punti cardine della riforma

Abbiamo dato notizia, nelle scorse settimane del c.d. Disegno di Legge, su proposta del Senatore Matera (FdI), di riordino complessivo sul settore funebre.
Eccone un estratto ragionato con note e commenti di seguito alla sintesi.

1. Finalità e Principi Generali


L’articolo 1 stabilisce i principi fondamentali della nuova normativa, disciplinando i servizi legati al trattamento dei defunti, a tutela dei diritti dei dolenti. Il disegno di legge mira a:

  • Uniformare le modalità di esercizio dell’attività funebre a livello nazionale.
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Ancora sulle Norme UNI e cofani funebri

Negli scorsi giorni abbiamo dato notizia di una piccola – e grande insieme rivoluzione – per l’industria funeraria italiana.
In modo molto pionieristico ed ottimista, infatti, almeno due Regioni (Liguria e Friuli Venezia Giulia) hanno reso obbligatorio l’uso di cofani funebri per cremazione corrispondenti alle norme UNI 11519-11520, in materia di casse mortuarie.
Ad oggi non si sono levate particolari proteste formali dalle associazioni di categoria, strutturate sul territorio.

Il legislatore regionale (quello Statale, nel frattempo…latita dai suoi doveri, quanto alla vituperata e trascuratissima polizia mortuaria) ha ben soppesato i propri limiti di intervento, circoscrivendo la propria area di azione unicamente alle norme tecniche relative alla cremazione dei feretri.… ... Leggi il resto

Norme UNI anche per i cofani funebri made in Italy?

Nel silenzio generale, si segnala un’importante riforma (vera!) per tutto il settore funerario, anche se, ancora una volta, viziata dal “peccato originale” del regionalismo esasperato.
Ad oggi, (senza la pretesa di esser esaustivi) almeno due Regioni, segnatamente Liguria e Friuli-Venezia Giulia  hanno legiferato su un argomento tabu per tutta la filiera del comparto, introducendo, (fors’anche con lungimiranza)  nei rispettivi ordinamenti locali di polizia mortuaria l’obbligo della corrispondenza delle bare agli standard UNI (finalmente?), almeno per la cremazione del feretro.

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O si fa la Legge “quadro” o… si muore!

Aggiungiamo al nostro lungo astrologare sulle prospettive giuridiche dei servizi funerari alcune constatazioni: in quasi tutte le Regioni (eccetto il Lazio e la Valle d’Aosta, almeno) sono state promulgate, recentemente, anche svariate Leggi Regionali, a diverse ondate temporali, molte delle quali presentano elementi censurabili (di assai forte problematicità!), rendendo, così, difficile la loro concreta implementazione e complesso il panorama, in uno scenario di governance del fenomeno funerario italiano (dis)-articolato su varie e farraginose stratificazioni localistiche, dove alta potrebbe esser la conflittualità, all’interno delle stesse istituzioni.… ... Leggi il resto

Il reale valore di una “semplice” D.G.R. negli ordinamenti regionali di polizia mortuaria

La polizia mortuaria, in tutte le sue eclettiche sfaccettature, non è semplicisticamente riconducibile alla mera tutela della salute umana, per altro oggetto, comunque, di competenza regionale residuale, come in alcune realtà si è strumentalmente voluto sostenere.
Questa operazione è servita solo per coonestare la babele delle Leggi Regionali funzionali forse alle single-issues di certe ristrette lobbies, ma del tutto deleterie per il comune cittadino utente postremo e passivo dei servizi funerari.
Un effetti, con questo assetto smembrato ed ad “arlecchino” e, dunque, molto discrasico, della polizia mortuaria ad aumentare esponenzialmente – ed è vox populi – è stata solo la confusione (l’equazione è facile: troppe leggi = nessuna legge!),… ... Leggi il resto

Trasporto funebre “a cassa aperta”: è ammissibile in assenza di Legge Regionale?

Siamo in un un misterioso Comune situato in Regione Lazio, l’unica ancora (purtroppo o … per fortuna!) a non esser intervenuta con un proprio corpus normativo, in tema di servizi necroscopici, funebri e cimiteriali.
Il locale legislatore non si è ancora formalmente espresso soprattutto sulle case funerarie, data la precedente rarefazione nel centro d’Italia di simili realtà, invece in via di ampia espansione, anche per il vivo interesse di imprese e cittadinanza verso questa nuova esperienza di affrontare le incombenze di un lutto.… ... Leggi il resto

Codice della Strada, cippi commemorativi e segnaletica all’interno dei cimiteri

Comunemente, per cippo commemorativo, s’intende un tronco di colonna o di pilastro, senza capitello e per lo più con iscrizione, eretto come monumento funerario.
È ammessa, allora, la presenza (triste) di lapidi o altri segni di lutto lasciati a ricordo di un sinistro mortale?
Il Codice della strada, con il suo art. 23, in effetti, non fa riferimento soltanto alle questione pubblicitarie o commerciali, nel proibire un uso improprio degli spazi pubblici riservati essenzialmente alla circolazione di mezzi e persone.… ... Leggi il resto

Gestione archivi cimiteriali: tempi legali di conservazione atti e relativa procedura di scarto

Piccola nota storica: al Congresso generale d’igiene svoltosi a Bruxelles nel settembre 1852 (appunto…l’altro ieri!), sulla Questione III, art. 2, si deliberava, tra l’altro, quanto segue:

“§ 12. L’Autorità amministrativa dovrà tenere esatto registro del luogo, e della data di ogni sepoltura fatta, dietro un modello che verrà dato.”

La normativa nazionale, a partire dal R.D. 8/6/1865, n. 2322, ha costantemente richiesto quelle registrazioni oggi considerate dall’art. 52 DPR 10/9/1990, n. 285, con la conseguenza che dovrebbe sempre risultare quali siano i feretri inumati in campo comune o tumulati in un dato sepolcro, a maggior ragione se ragioniamo su questo elemento di diritto.… ... Leggi il resto

Piano Regolatore Cimiteriale: natura dello strumento e competenze nella sua adozione

Anche il cimitero, quale moderna necropoli, nel suo spesso difficile rapporto con la città dei vivi, deve esser governato, per un ottimale impiego di tutto lo spazio sepolcrale, che – come noto – non è dilatabile all’infinito, ma può cambiare flessibilmente nella sua destinazione d’uso, secondo costumi funerari ed il logico, eterno rivolgere delle epoche storiche.
L’elemento distintivo del patrimonio cimiteriale italiano, specie se di carattere monumentale, è il costruito, il corpo di fabbrica, l’edificio ad uso funerario (sepolcri privati a sistema di tumulazione) realizzato o dato in uso dietro concessione comunale.… ... Leggi il resto

Le mille peripezie dell’art. 358 R.D. n. 1265/1934

Finisce oggi la nostra piccola catechesi sui paradossi della sgradevole, ma indispensabile e pur sempre necessaria, azione sanzionatoria da parte dei pubblici poteri sulle attività funerarie, quando si riscontrino illiceità, anche – a volte palesi.
Per comprendere questo articolo, che sembrerà pure scritto in perfetto e puro “burocratese”, bisogna spiegare bene il contenuto e l’essenza delle norme in esso citate: iniziamo dal testo unico delle leggi sanitarie, di seguito denominato T.U.LL.SS..

L’art. 338 T.U.LL.SS. impone una sanzione in caso di costruzione di nuovi edifici ed ampliamento di quelli preesistenti entro la fascia di rispetto cimiteriale: in origine la somma sarebbe stata fino a lire 1.000.… ... Leggi il resto

Ri-federiamo dal basso la polizia mortuaria con un modello a “rete”

Partiamo da un fatto incontrovertibile: ormai la disciplina della polizia mortuaria è stata disarticolata su più livelli e gradi, tra loro disomogenei e spesso incoerenti e ciò ha causato, in particolare modo nei primissimi anni del federalismo funerario di italica concezione, veri e propri bug di sistema, vuoti normativi, lacune e prassi tra le più difformi, spesso dettate dall’improvvisazione “emergenziale”, o da atti amministrativi omnibus, di dubbia legittimità.
Le Regioni stesse, specie quelle interessate dalla prima ondata delle leggi regionali, avendo forse avuto maggior tempo materiale per riflettere sui danni cagionati a tutta l’architettura del comparto funerario italiano, a motivo della dalla sfrenata devolution di competenze e funzioni, hanno cominciato a capire molto bene che l’evento morte, di per sé stesso certo, ma sempre imprevedibile mal si concilia con la limitazione territoriale dovuta ai confini amministrativi di ciascun Ente Locale.… ... Leggi il resto