La cronaca, anche recentemente e a volte impietosamente, evidenzia alcune carenze strutturali presenti in diversi impianti di cremazione e anche nei cimiteri italiani. E’ il noto problema delle liste d’attesa per la cremazione e per la sepoltura che soprattutto nei grandi centri urbani e in determinate situazioni quali la pandemia di Covid e, più recentemente, per ondate di calore estivo, periodicamente viene posto all’attenzione dell’opinione pubblica, suscitando sdegno ed indignazione per le condizioni nelle quali vengono “depositati” i feretri in attesa di cremazione o sepoltura.… ... Leggi il resto
Autore: Fabrizio Giust
Cenni storici ed evoluzione della pratica crematoria – 3/3
Il primo crematorio europeo viene eretto a Milano nel 1875; esso era dotato di un forno Polli-Clericetti che fu inaugurato il 22 gennaio 1876, con la cremazione del cadavere di Alberto Keller, che in vita si era prodigato a favore della cremazione.
È interessante osservare che i primi progetti di forni “moderni” sono stati realizzati da progettisti italiani, quali Brunetti, Bezzi e Terruzzi, Guzzi, Gorini, Venini che realizzò il primo forno italiano a gasogeno, a cui si sono ispirati in seguito tutti gli altri progettisti di forni sviluppati in Germania e Inghilterra e che hanno dato vita, in alcuni casi, ad una produzione di serie di tipo semi-industriale (ad esempio Siemens e Ruppman, Heinicke).… ... Leggi il resto
Cenni storici ed evoluzione della pratica crematoria – 2/3
La parola cremazione deriva dal latino cremare= incenerire, bruciare, consumare con il fuoco. La pratica della cremazione non è nuova.
Gli storici concordano sul fatto che probabilmente iniziò nell’età della Pietra, verosimilmente in Europa e nella Mesopotamia.
Durante i secoli, la pratica conobbe fasi alterne, fu condannata e lodata, passando da pire funebri rudimentali a moderni metodi tecnologici e scientifici.
La prima concezione di cremazione nacque come conseguenza della considerazione per la “fiamma sacra” e della credenza nel suo alto potere purificante.… ... Leggi il resto
Cenni storici ed evoluzione della pratica crematoria – 1/3
La parola cremazione deriva dal latino cremare= incenerire, bruciare, consumare con il fuoco e non è una pratica funebre nuova.
Gli storici concordano sul fatto che probabilmente iniziò nell’età della Pietra, verosimilmente in Europa e nella Mesopotamia.
Durante i secoli, la pratica conobbe fasi alterne, fu condannata e lodata, passando da pire funebri rudimentali a moderni metodi tecnologici e scientifici.
La prima concezione di cremazione nacque come conseguenza della considerazione per la “fiamma sacra” e della credenza nel suo alto potere purificante.… ... Leggi il resto
La zona di servizio riservata agli operatori del crematorio
La zona (tecnica) di servizio deve prevedere una serie di sale o zone specifiche:
– Una sala refrigerata per il deposito temporaneo dei feretri con eventuale zona frigorifera; il dimensionamento della zona deposito feretri deve essere in rapporto alla potenzialità massima di cremazioni ed è fondamentale per assicurare condizioni di sicurezza e igiene agli operatori.
La Regione Lombardia ha recentemente stabilito che la zona di deposito deve avere una capienza minima pari alla capacità massima di feretri trattabili in due giorni dalle linee di cremazione presenti e di dimensioni tali da consentire la movimentazione meccanica dei feretri.… ... Leggi il resto
La zona tecnologica di un crematorio
La zona tecnologica di un crematorio, per ovvie ragioni di sicurezza, è opportuno venga nettamente separata dalle altre zone dell’ara crematoria, in quanto zona non accessibile al pubblico e solitamente soggetta alla normativa REI.
La zona di caricamento del feretro, che nei moderni impianti avviene in modo automatico, è fisicamente divisa dalla sala forni da una parete a norme REI 120 provvista di una porta REI a scorrimento orizzontale o verticale.… ... Leggi il resto
Quante e quali sono le zone in cui suddividere un crematorio
Come deve essere progettata e costruita una zona tecnologica di cremazione efficiente in grado di ospitare una o due moderne linee di cremazione, capace di rispondere alle richieste delle normative tecniche attuali, ma nel contempo garantire flessibilità operativa in modo da poter consentire sviluppi e implementazioni tecnologiche sostenibili in termini energetici ed ambientali sulla spinta di futuri sviluppi normativi?
Nel panorama italiano esistono una novantina di strutture crematorie molte delle quali costruite negli anni ‘90 del secolo scorso, con caratteristiche strutturali e impiantistiche molto diverse tra loro.… ... Leggi il resto
La polverizzazione delle ossa calcinate in crematorio
In via preliminare vale la pena ricordare che le ceneri umane derivanti dal processo di polverizzazione, generalmente, hanno un volume compreso tra i 3 e i 4,5 litri, e che l’intera quantità di ceneri derivante da una cremazione deve essere collocata in una sola e unica urna cineraria, di materiale resistente ed infrangibile, e quindi sigillata, solitamente dopo aver riposto al suo interno la medaglietta identificativa che riporta il nome del crematorio dove è avvenuta la cremazione e un codice numerico di identificazione del singolo caso.… ... Leggi il resto
Tracciabilità di feretri e ceneri nei crematori
I sistemi di identificazione feretri e ceneri sono importanti durante il processo di cremazione?
Sì, sono estremamente importanti per assicurare le famiglie riguardo la corrispondenza feretro-ceneri del proprio congiunto. Esistono diversi sistemi di identificazione di diverse caratteristiche e prestazioni, che rappresentano in diversa misura delle procedure operative di qualità adottate dal personale della struttura crematoria per garantire un servizio ottimale.
In Italia la tracciabilità è contenuta nelle “Istruzioni per una corretta gestione dei crematori – Documento del 30/11/2018”, redatto da SEFIT Utilitalia e FIC, istruzioni che diventano impegnative per i crematori aderenti a queste associazioni.… ... Leggi il resto
Cremazione sicura di feretri di grandi dimensioni
La determinazione del peso del feretro e del corpo destinati alla cremazione è importante per una corretta gestione del processo di cremazione.
Infatti, i cadaveri o comunque i resti mortali superiori a 140 kg devono essere gestiti con attenzione durante la cremazione perché possono determinare un mal funzionamento dell’impianto di cremazione.
In via preliminare rileviamo che è consigliabile che ciascun crematorio sia dotato di sistemi mobili o fissi per determinare il peso dei feretri in ingresso.… ... Leggi il resto
Dispositivi di protezione Individuale nel crematorio
Quale equipaggiamento deve indossare l’operatore addetto all’impianto per le diverse fasi di trattamento dei resti umani e cremati?
Attività diverse richiedono dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) diversi. Pertanto deve essere valutato attentamente il rischio potenziale attinente alle diverse fasi lavorative e scegliere di conseguenza l’equipaggiamento protettivo adeguato.
Il Responsabile della Sicurezza dell’impianto dovrà svolgere una attività volta ad individuare i rischi caratteristici e potenziali dell’attività di cremazione, ad attuare le idonee misure di prevenzione e sicurezza e infine a provvedere alla formazione degli operatori addetti.… ... Leggi il resto
Pacemaker e altri dispositivi elettromedicali e cremazione
Molti Paesi e regioni dell’UE prevedono che i pacemaker e altri dispositivi a batteria elettromedicale siano rimossi da un medico competente prima della cremazione.
Questi dispositivi sono spesso considerati potenzialmente pericolosi per le apparecchiature e gli impianti di cremazione, nonché per la salute e il benessere del personale dell’impianto di cremazione.
Allo stesso modo, i cadaveri che sono stati sottoposti a trattamenti terapeutici con sostanze radioattive devono essere messi in quarantena prima della cremazione.… ... Leggi il resto
Come comportarsi nel crematorio per minimizzare i rischi da radiazione
Quali precauzioni devono essere prese nel crematorio per limitare l’esposizione degli operatori a potenziali rischi da radiazioni? C’è un potenziale rischio di ricadute radioattive?
La pratica della cremazione si sta sempre più diffondendo nel nostro Paese, parallelamente anche le terapie con radioisotopi stanno anch’esse aumentando, nel nostro Paese così come nei Paesi a più alto livello sanitario, grazie alla loro efficacia ed ai progressi nel campo dei radiofarmaci nel trattamento in particolare dei tumori endocrini.… ... Leggi il resto
Come influisce la formaldeide nel processo di cremazione
La formaldeide è un pericolo significativo nella cremazione?
La formaldeide influisce sul funzionamento o sulle emissioni degli impianti di cremazione?
La risposta è no, non solo in termini di sicurezza sul lavoro, ma anche dal punto di vista ambientale.
Utilizzando buone pratiche operative e attrezzature di cremazione e di filtrazione correttamente funzionanti, non ci sono conseguenze pratiche.
La formaldeide può essere presente nei feretri con salme che hanno subito recenti interventi chirurgici o incidenti, o in Italia per effetto della puntura conservativa, prevista in determinati casi e ora solo in certe regioni.… ... Leggi il resto
Vetro e occhiali: come influiscono nella cremazione
Il vetro ha un effetto sul processo di cremazione?
Sì, il vetro può influenzare indirettamente il processo di cremazione.
Come regola generale, il vetro, gli occhiali, non dovrebbero entrare nell’impianto di cremazione.
Piccole quantità di vetro presenti negli occhiali, ad esempio, non influiscono direttamente sul funzionamento effettivo dell’impianto di cremazione.
Il vetro può, tuttavia, avere un effetto negativo sul refrattario con cui viene a contatto nella camera di cremazione, che è tipicamente il pavimento o la suola su cui poggia il feretro.… ... Leggi il resto
Che succede alle protesi mammarie durante una cremazione
… ... Leggi il restoComincia oggi la pubblicazione su funerali.org di una rubrica periodica tenuta da un esperto di livello europeo di crematori e cremazione, il Dr. Fabrizio Giust.
Periodicamente verrà trattato un argomento tecnico/pratico concernente la conduzione degli impianti di cremazione.
Parte dei suggerimenti operativi confluirà in un corso di aggiornamento per gli operatori degli impianti di cremazione che si terrà nel secondo semestre 2023 o nei primi mesi 2024, in relazione all’interesse e alle iscrizioni che perverranno.