Per quanto riguarda i dettagli costruttivi dei loculi, risalenti al dopo guerra, si fa presente come ognuno di essi disponga sulla parete di fondo verticale di un foro a livello del piano di appoggio della cassa; da esso fuoriescono i liquami poi raccolti nella fognatura; esso funge anche da foro di ventilazione, perche’ la piastra opposta di chiusura verticale del loculo non e’ stata mai perfettamente stagna; basta poca aria per innescare il processo aerobico di decomposizione.
In merito, poi, agli aspetti normativi piu’ strettamente correlati alla possibilita’ di seppellire in loculo areato si rileva che il Comune di Trieste aveva chiesto l’autorizzazione al Ministero della Sanita’ (con procedura di deroga ex Art. 106 DPR 285/90); purtroppo cio’ avveniva nel momento in cui si avviava il difficile procedimento di trasferimento delle funzioni cimiteriali alla Regione FVG (a statuto speciale); con quel DPCM 26 maggio 2000 che, proprio alcune regioni a statuto speciale, faticarono non poco a recepire; solo alla fine del 2005 questo iter si concluse e l’Amministrazione regionale sta ora portando in Consiglio una legge a riguardo.
Tutte lle tumulazioni a Trieste sono state eseguite fin dal dopo guerra con tale sistema aerato; esso non ha comportato assolutamente disguidi nella mineralizzazione dei cadaveri; purtroppo la normativa italiana non aveva recepito tale tecnica ed anche a Trieste era stato necessario passare al seppellimento stagno con cofano di zinco, questa contraddizione, pero’, ha comportato il blocco della rotazione dei posti feretro che funzionava gia’ da 40 anni; l’Amministrazione si e’, cosi’, trovata a dover intervenire con ordinanza sindacale contingibile ed urgente per scongiurare l’intasamento del cimitero; quindi da un paio d’anni a Triste si e’ costretti a seppellire in loculo areato solo tramite ordinanza sindacale, intanto e’ stato predisposto un progetto di 30 milioni di euro per far fronte all’emergenza citata, per costruire loculi stagni.
Purtroppo nel contesto funerario il meccanismo legislativo e’ stato bloccato dopo la riforma del Titolo V Cost ossia da quando la materia sanitaria e’ divenua di competenza regionale, ragion per cui si auspica che quanto prima il nuovo assetto normativo di polizia mortuaria faccia proprie le innovazioni ( per cosi’ dire) tecnologiche citate ed adeguate per dar sepoltura ai feretri.
Scegliere di spendere 30 miloni di euro solamente per colpa di un mancata correzione legislativa su un tema i cui fondamenti tecnico-scientifici sono ampiamente dimostrati, e’ per gli Amministratori Pubblici un passo non da poco, un tale investimento blocca altre iniziative per lo sviluppo della citta’, quindi si spera ancora di riuscire a contenere tale esborso econimico auspicando il tanto atteso intervento normativo.